La Gazzetta dello Sport

Il Milan c’è Ma la Var no Calha segna e illude Un rigore inventato fa volare l’Arsenal

●Buona prova dei rossoneri che spaventano i Gunners. Decisivo l’errore arbitrale sul tuffo di Welbeck. Sul 2-1 papera di Gigio che subisce anche il terzo gol

- Andrea Elefante INVIATO A LONDRA

Cosa ci resta negli occhi di questa notte? Un’ora abbondante di buon Milan prima di dire addio: abbastanza per uscire a testa alta da Londra e dall’Europa League, non per cancellare rimpianti per omissioni proprie ed errori altrui. I rimorsi: un gol divorato da André Silva quando il cronometro non aveva completato il suo primo giro; la cag..., con rispetto parlando, paventata e profetizza­ta da Gattuso per Donnarumma, chissà se davvero turbato dalle ennesime turbolenze di mercato; soprattutt­o il primo tempo dell’andata, nel quale il Milan si era consegnato mani e piedi all’Arsenal, autocostri­ngendosi ieri a un inseguimen­to pagato con la stanchezza nel finale, ma anche con un atteggiame­nto a tratti per forza sbilanciat­o: così, piuttosto che limitarsi a infierire sui limiti della difesa dei Gunners, molto poco aiutata dai suoi talenti offensivi, il Milan ha finito per scoprire il fianco alle vampate di qualità inglesi. Nove tiri nello specchio concessi: non gli succedeva da novembre. Ma l’errore più grave è stato degli arbitri, con il rigore dell’1-1 letteralme­nte regalato all’Arsenal. Della serie: Var, dove sei?

43 SECONDI Il Milan dunque avrebbe potuto stracciare il copione della partita dopo appena 43 secondi: tutto sulla fascia destra, e si è capito che lì, sulle corsie, il Milan avrebbe potuto approfitta­re degli spazi lasciato scoperti da Ozil e Mkitharyan: da Suso a Borini a André Silva, clamorosam­ente libero di tirare, e mirare male, da ottima posizione. Era l’occasione per prendere per il collo l’Arsenal, e invece è iniziato il film previsto, senza trama a sorpresa. L’Arsenal ha riattaccat­o il suo disco: palleggio insistito, stordente, ma molto meno affilato rispetto a una settimana fa. Sufficient­e a disinnesca­re, quando non abbastanza feroce, la pressione dei rossoneri, «sporcata» a volte anche da troppi errori dopo il recupero palla; non a scompagina­re, stavolta, un Milan molto più compatto. Più capace di leggere i momenti, di alternare bene la ricerca della profondità scavalcand­o la linea difensiva sull’attacco degli spazi dei due centravant­i, soprattutt­o Cutrone, oppure cercando le vie esterne. Dunque Suso e Calhanoglu, per una buona mezzora anche molto allineati, visto che Wenger aveva cambiato la coppia dei terzini dell’andata, scegliendo Monreal e soprattutt­o la velocità della freccia Bellerin.

REGALO Rodriguez lo ha fatto sfogare impedendog­li danni, e alla sua prima vera discesa ha

decifrato bene un accentrame­nto di Calhanoglu, che da 25 metri ha inventato una traiettori­a tanto velenosa da mettere in dubbio l’incertezza di Ospina. Lì la partita è esplosa, come la rabbia del Milan neanche 4’ dopo, quando Eriksson, con la collaboraz­ione al contrario dell’arbitro di porta, ha sognato un rigore per inesistent­e contatto di Rodriguez su Welbeck. Il centravant­i ha incartato il dono dal dischetto, l’Arsenal ha iniziato a giocare la partita desiderata: prima sulla voglia di rifarsi del Milan dettata dalla rabbia (comodo colpo di testa fuori di Mkitharyan e tiro di Wilshere murato da Donnarumma), poi sui suoi sbilanciam­enti.

AMEN L’inizio della ripresa ha raccontato un Milan spaventato dalle improvvise fiammate inglesi,ma non rassegnato. E soprattutt­o vicino al 2-1 che avrebbe riaperto i giochi almeno tre volte: con Suso, una mezza girata fuori di Cutrone e soprattutt­o un colpo di testa sgorbiato con eccessiva morbidezza da Kalinic. Wenger, viste le sofferenze, era già stato costretto a cercare più compattezz­a con un 4-3-3, per di più solidifica­to poco dopo con Elneny al posto di Mkitharyan. Ma le speranze del Milan hanno iniziato a morire su quell’occasione sprecata dal croato e sono stato sepolte dallo svarione di Donnarumma su sinistro non irresistib­ile di Xhaka. L’ennesima ripartenza ispirata da Wilshere e chiusa da Welbeck è stata solo l’«amen» su una messa che era finita da un po’: il Milan stava già pensando ad un’altra corsa europea, quella che dovrà riprendere in campionato.

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LAPRESSE Il momento decisivo della sfida di Londra: Welbeck va giù in area dopo essere stato sfiorato da Ricardo Rodriguez
 ?? LAPRESSE ?? 0-1 Hakan Calhanoglu calcia da lontano e trova l’angolino alla sinistra di Ospina. Il Milan passa in vantaggio al 35’ del primo tempo
LAPRESSE 0-1 Hakan Calhanoglu calcia da lontano e trova l’angolino alla sinistra di Ospina. Il Milan passa in vantaggio al 35’ del primo tempo
 ??  ?? 1-1 Il pareggio segnato da Welbeck su calcio di rigore al 39’ del primo tempo: è l’episodio che cambia la partita in modo decisivo GETTY
1-1 Il pareggio segnato da Welbeck su calcio di rigore al 39’ del primo tempo: è l’episodio che cambia la partita in modo decisivo GETTY
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