La Gazzetta dello Sport

La rabbia di Calha «Rigore incredibil­e Non può accadere»

●Hakan si lamenta per l’arbitraggi­o. Bonucci guarda oltre: «Ora la rimonta per la Champions»

- Alessandra Gozzini INVIATO A LONDRA

SE IN EUROPA CI FOSSE LA VAR SAREBBE ANDATA DIVERSAMEN­TE

MASSIMILIA­NO MIRABELLI DIRETTORE SPORTIVO MILAN

Gattuso aveva chiesto la partita perfetta e va detto che in parte, da bravo maestro, Rino è stato ascoltato dai suoi allievi. Classe sull’attenti all’inizio e decisament­e meno verso la fine. Lo stesso si può dire per gli alunni: la prima fila – Donnarumma - era stata inattaccab­ile fino al gol di Xhaka (e anche dopo è bravissimo su Ramsey), le ultime – cioè gli attaccanti o gli altri interpreti d’attacco – avevano costruito il vantaggio e poi sprecato tanto nei minuti successivi.

DISTRATTO? Gigio giocava con una «distrazion­e» del dito della mano destra e a nove minuti dal 90’ non è l’unica a essersi voltata: Gattuso si era appellato alla sua concentraz­ione («se la perde la cag… è dietro l’angolo», l’aveva ammonito in vigilia; «ha sbagliato ma è un caso, gli siamo vicini» dice dopo) ed è difficile dire ora se al 36’ del secondo tempo Donnarumma si sia effettivam­ente distratto. Gigio era stato super su Wilshere dalla distanza e sull’occasione più ravvicinat­a di Mkhitaryan. Un paio di esempi di buona condotta. Aveva invece rivendicat­o con le proteste (ammonito) il suo sentimento rossonero. Non interviene sul rigore, ma lo stesso allarga vistosamen­te le braccia e alza la voce: Donnarumma è tra i milanisti più arrabbiati per il penalty concesso a Wilshere tanto da superare Bonucci – che lo calma – nel volume della contestazi­one. Fino poi all’errore sul tiro di Xhaka, che chiude prima del tempo la partita del Milan. Come interprete della difesa interviene capitan Leo: «Nessuno può dire di non aver lottato. Peccato per il primo tempo dell’andata e per il 2-1 di stasera, dopo il quale abbiamo staccato la spina. Ora la rimonta Champions in campionato».

CALHA OK Tra gli attaccanti si era esaltato Calhanoglu, con il gol dalla distanza che aveva fatto esultare il ricolmo settore rossonero. Hakan aveva segnato, si era distinto per i soliti cambi di gioco e per uno schema ben interpreta­to che aveva mandato Montolivo al tiro. Dopo era stata la serata delle occasioni sbilenche: subito Silva, poi altri errori di Cutrone e infine Kalinic. Come interprete dell’attacco parla Hakan, durissimo: «Abbiamo subito un rigore incredibil­e, non è normale che in Europa League accada una cosa del genere. Rodriguez non l’ha toccato ma per l’arbitro è stato comunque rigore, io all’andata non mi sono lasciato andare così. È ovvio che l’episodio abbia cambiato la partita. Ci teniamo la prestazion­e: questo è il calcio… L’arbitro è stato il migliore in campo, non lo dimentiche­rò mai».

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