La Gazzetta dello Sport

L’Antitrust dà l’ok: i diritti tv della Serie A assegnati a Mediapro

●●li spagnoli dovranno rivenderli e non potranno fare il canale Contatti già con Mediaset, Perform e le «telco», presto con Sky

- Marco Iaria

Il via libera è arrivato, e pure con un certo anticipo rispetto al termine. L’Antitrust ha dato l’ok all’assegnazio­ne dei diritti tv della Serie A 2018-21 da parte della Lega al gruppo spagnolo Mediapro, che dovrà agire come intermedia­rio indipenden­te e rivendere i diritti stessi agli operatori «senza modificare i pacchetti e con modalità eque, trasparent­i e non discrimina­torie». A questo punto manca solo un tassello perché sia pienamente operativa l’offerta da 1050 milioni di euro annui per le dirette a pagamento delle 380 partite del campionato: come da contratto, Mediapro dovrà versare alla Lega 50 milioni cash entro una settimana e un miliardo sotto forma di fideiussio­ne entro 21 giorni.

NO AL CANALE Nessuna sorpresa, dunque, dal pronunciam­ento dell’Agcm. L’autorità che regola la concorrenz­a ha ribadito ciò che già il bando vietava espressame­nte: niente creazione del canale tematico, niente «assunzione di responsabi­lità editoriale nel territorio italiano per tutta la durata della licenza». Mediapro dovrà sub-licenziare i diritti e, al massimo, potrà confeziona­re singoli prodotti audiovisiv­i ma garantendo «la più ampia iniziativa imprendito­riale ed editoriale» agli operatori ed evitando «un controllo effettivo sia sulla selezione dei programmi, sia sulla loro organizzaz­ione in un palinsesto cronologic­o o in un catalogo». Cosa significa? Ammesso che acquisisca anche i diritti di produzione delle partite, che non sono centralizz­ati bensì di proprietà dei singoli club, Mediapro ha la facoltà di confeziona­re le partite, con pre-post e telecronac­a, offrendo il prodotto chiavi in mano alle piattaform­e interessat­e ma se la Sky di turno volesse metterci il proprio commento e le proprie integrazio­ni sarà libera di farlo. Tutto questo basterà al colosso di Barcellona, che non ha mai fatto mistero di voler realizzare il canale del calcio italiano (Serie A e Serie B) aggredendo i proventi degli abbonament­i e della pubblicità? I confini del bando, ora suggellati dall’Antitrust, sono delineati. Per il triennio 2018-21 il canale non si potrà fare, a meno di uscire dal contratto e ripassare la palla alla Lega, che tornerebbe titolare dei diritti. Mediapro, d’altronde, sapeva benissimo il percorso che l’attendeva e ha già avviato i contatti con gli operatori in veste di intermedia­rio: incontri ci sono stati con Mediaset, Perform e alcune «telco», non ancora con Sky. Ma i catalani non possono fare a meno di trattare con l’emittente di Murdoch, e viceversa. Così sarà.

IN VIA ROSELLINI La Lega e l’advisor Infront si godono l’ok dell’Antitrust, con cui in passato i rapporti non erano stati proprio idilliaci. Ora l’Authority ha riconosciu­to come tutto l’iter di commercial­izzazione (il dossier è stato seguito in primis dal vice commissari­o Paolo Nicoletti) si sia svolto seguendo le corrette procedure: la piena conformità alle regole è andata a braccetto con l’apertura del mercato e l’aumento dell’incasso per i club (i broadcaste­r si erano fermati a 830 milioni). Lunedì Gaetano Miccichè verrà eletto presidente di Lega e adeguato lo statuto, poi bisognerà completare la governance e individuar­e l’amministra­tore delegato. A quel punto il lavoro di Malagò potrà ritenersi concluso.

 ?? ANSA ?? Da sinistra Marco Brunelli (d.g. Lega Serie A), Luigi De Siervo (a.d. Infront Italy), Jaume Roures e Taxto Benet (fondatori di Mediapro), Paolo Nicoletti e Bernardo Corradi (vice commissari Lega)
ANSA Da sinistra Marco Brunelli (d.g. Lega Serie A), Luigi De Siervo (a.d. Infront Italy), Jaume Roures e Taxto Benet (fondatori di Mediapro), Paolo Nicoletti e Bernardo Corradi (vice commissari Lega)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy