Certezza nel Toro e Italia nel mirino Ora Sirigu sorride
● In granata il portiere si è riproposto ad alti livelli Sempre presente in A, si candida per la Nazionale
Trequarti di stagione per dare una svolta decisa rispetto al passato. A Salvatore Sirigu sono bastate le prime 28 giornate di Serie A per ritrovare la strada che, un anno fa di questi tempi, sembrava smarrita. Dopo una stagione complicata in Spagna, vissuta in prestito dal Paris Saint-Germain fra la panchina al Siviglia e i patimenti dell’Osasuna, Sirigu aveva tanta voglia di voltar pagina. L’offerta del Torino che la scorsa estate lo ha fortissimamente voluto, in questo senso, gli era caduta a fagiolo, permettendogli di ritrovare fin da luglio «quella sana voglia di allenarmi e di migliorare per tornare a sentirmi un portiere importante», come aveva detto appena arrivato al Toro. Ad agevolarlo, poi, era stato anche il clima ovattato originato dalla fiducia che tutta la galassia granata ha sempre dimostrato di riporre in lui, fin dai primi giorni di ritiro a Bormio.
NUMERI Di sicuro Sirigu il primo obiettivo della sua «seconda vita» italiana lo ha già raggiunto, visto che ha fatto meglio, molto meglio, del suo predecessore Joe Hart. A testimoniarlo sono i numeri: dopo 27 partite Sirigu ha subito 35 gol mentre il portiere inglese dopo lo stesso numero di partite ne aveva incassati già 44. Merito della difesa che – soprattutto da quando è arrivato Mazzarri – è sicuramente migliorata, anche perché più protetta dal centrocampo; ma molto del merito va anche al portiere che ha garantito serenità al reparto con una serie di partite inappuntabili. Non solo: i «clean sheet» di Hart, in tutto lo scorso campionato, furono cinque (contro Empoli, Pescara, Crotone, Genoa e Crotone, tutti nel girone di andata), mentre Sirigu è già a quota sette. Il portierone nuorese, infatti, ha già chiuso sette volte senza gol al passivo: contro Sassuolo, Benevento, Milan e Genoa all’andata, e contro Bologna, ancora Benevento e Udinese nel ritorno.
MESSAGGIO Dalla sfida contro i friulani dell’11 febbraio in avanti, però, i granata hanno sempre preso gol, tre uscite e sei reti rimediate, tanto che a questo punto della stagione Sirigu ha tanta voglia di tornare a lasciare intonsa la propria porta. La Fiorentina sarebbe l’occasione migliore per chiudere la serranda e per mandare un messaggio in bottiglia al commissario tecnico Di Biagio che finora, al momento di tirar le fila e fare le convocazioni, sembra voler guardare altrove. Eppure il rendimento in campionato garantisce per lui, a partire dalla continuità che gli deriva dal non aver perso neppure un minuto in tutto il campionato. Roba da meritarsi una nomination per un posto in Nazionale, riallacciando i fili con quel passato autorevole che gli ha regalato 17 maglie azzurre, compreso il debutto vincente (2-1 all’Inghilterra che curiosamente schierava fra i pali proprio Hart) nel Mondiale brasiliano, quando partì titolare sostituendo Gigi Buffon alle prese con una distorsione alla caviglia.
ARIA DI RINNOVO Sirigu, però, è un portiere che non ama mai alzare la voce né avanzare la propria candidatura a parole; per riassaggiare l’aroma dolce della Nazionale quindi non gli resta che cercare di abbassare la saracinesca granata. Clean sheet a parte, il suo rendimento stagionale è decisamente positivo: finora ha risposto appieno alle aspettative del club granata, tanto che dalle sue parti, adesso, inizia a circolare anche aria di rinnovo. Il matrimonio granata del portiere, infatti, è in scadenza al termine della prossima stagione ma potrebbe essere allungato fino al 30 giugno 2020. Diventando così un tassello importante nella progettazione del Toro del futuro che sta mettendo a punto il tecnico Mazzarri.
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IL NUMERO le partite in cui Sirigu è riuscito a mantenere la porta imbattuta nelle 27 sfide di campionato