La Gazzetta dello Sport

Palermo in A? Dall’ex Tedino al precedente Novara chiave per 5 motivi

●La storia, la statistica, l’andata, il tecnico e il futuro complicato: tutto passa dal Piola

- Fabrizio Vitale PALERMO

Vedi Novara e provi a pensare in positivo. Il Palermo ha cinque buoni motivi per farlo: la storia, la statistica, il precedente dell’andata, il ritorno da ex di Tedino e l’immediato futuro. Un mix di aspetti sui quali i rosanero rilanciati, dopo un momento no, possono giocare la propria partita tra motivazion­i e cabala.

1 - LA STORIA Lo stadio Silvio Piola rievoca giorni di gloria, perché fu in questo impianto che nel 2014 la banda guidata da Iachini conquistò la promozione in Serie A con cinque giornate di anticipo. Era il Palermo di Vazquez e Dybala che concluse il campionato col record di punti (86), una macchina tritasassi che fece registrare diversi primati, tra cui quello delle vittorie in trasferta (13) e delle vittorie consecutiv­e, ben 6. Di quel gruppo i superstiti sono Struna e Morganella. Entrambi quel 3 maggio non c’erano: lo sloveno era stato messo fuori lista a gennaio, lo svizzero era alle prese con un lungo stop per infortunio, proprio come adesso. Questa volta Struna ci sarà e guiderà una difesa ridotta all’osso, che strada facendo ha perso pezzi importanti come Bellusci e Rajkovic, ma che ha intenzione di restare la meno battuta del torneo (25 gol incassati). Così come il Palermo non vuole perdere lo slancio acquisito grazie ai recenti successi ottenuti con Ascoli e Frosinone.

2 - LA STATISTICA Due vittorie che hanno rimesso sul podio i rosanero e li autorizzan­o puntare per la terza volta consecutiv­a ai tre punti. Una striscia che ancora manca in questa stagione e che in realtà il Palermo non riesce a ottenere proprio da quellaa stagione 201314, quando Iachini inanellò le 6 vittorie di fila chiudendo il ciclo vincente con il successo per 1-0 proprio a Novara. Nonostante la squadra sia tormentata dagli infortuni, com’è spesso accaduto in questa stagione, Tedino ha detto chiarament­e che intende provarci, anche perché il successo in trasferta manca dal 10 dicembre a Bari.

3 - IL PRECEDENTE Vincere vorrebbe dire anche prendersi la rivincita dopo la sconfitta interna dell’andata. Il Novara, ancora guidato da Corini, ebbe il merito di essere la prima squadra a battere il Palermo in campionato e per giunta a domicilio. Per quanto adesso il confronto sarà con Di Carlo, Tedino non ha dimenticat­o quella giornata, ma sa bene che troverà un avversario che ha cambiato pelle in alcuni uomini e nel gioco. Sansone e Puscas, quest’ultimo a lungo nel mirino del Palermo al mercato di riparazion­e, per esempio all’andata non c’erano.

4 - L’EX Per il tecnico rosanero sarà anche un ritorno da ex a distanza di vent’anni. Novara per lui fu la prima esperienza in panchina fuori dal Veneto e ne porterà sempre il ricordo per le difficoltà che dovette affrontare in quel torneo di C2 che non riuscì a concludere a causa dell’esonero.

5 - IL FUTURO La tappa in Piemonte è ancora più importante se si guarda all’immediato futuro. Nelle due gare successive a quella di domani, con Carpi ed Entella, il Palermo risentirà degli effetti degli impegni dei propri nazionali tra il 22 e il 27, a cavallo dei due match di campionato, con sei giocatori che mancherann­o sicurament­e per la partita con gli emiliani e il cui rientro è previsto a ridosso di quella con i liguri. Una situazione non facile da gestire se si unisce a quella degli infortuni. Per questo un successo a Novara, con un organico non ancora decimato, può valere doppio.

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LAPRESSE Bruno Tedino, 53 anni, per la prima stagione al Palermo

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