Dammi il 5 Marquez avvisa: «Inizio la stagione più preparato di un anno fa»
● Marc e il Dottore che non smette «MotoGP dura, ma lui è integro»
Quattro titoli in cinque anni, 35 vittorie e 63 podi su 90 gare in MotoGP: i numeri dicono che Marc Marquez è il favorito, il pilota da battere. Lo pensano anche gli avversari, anche se tutti, chi più, chi meno, parlano genericamente di «stagione molto più equilibrata, la più incerta dell’era MotoGP, con almeno 5-6 piloti, se non di più, con la possibilità di giocarsi le vittorie e anche il campionato». Ma, come sottolinea Johann Zarco «Marc è il campione in carica, è lui il primo candidato al titolo». Ha ragione, anche se i rivali sono tosti, anche se in tanti, come succede spesso alla vigilia di ogni debutto, sembrano poter essere competitivi. Ma Marquez ha qualcosa in più, lo ha dimostrato in queste stagioni di MotoGP: anche quest’anno non sarà facile batterlo.
MIGLIORATA Anche perché la Honda ha lavorato molto bene durante l’inverno, rendendo ancora più efficace una moto che a fine 2017 era già sembrata a punto su quasi tutti gli aspetti. «Sì, è stato un inverno positivo: inizio il 2018 più avanti rispetto a come eravamo partiti un anno fa» non si nasconde Marquez, abituato ad avere i riflettori puntati addosso. Come dire, i suoi avversari non possono certo sperare che la pressione lo possa condizionare: per lui essere il favorito è la normalità. Marc va avanti dritto per la sua strada, per nulla appagato dai tanti successi conquistati. «Nei test ci siamo concentrati soprattutto sul motore, lavorando con grande attenzione: dovendo punzonare i propulsori in anticipo (7 per tutto l’anno, n.d.r.) bisogna essere sicuri della scelta. Ecco perché non mi sono mai preoccupato troppo del tempo sul giro, ma ho cercato di lavorare con metodo, pensano soprattutto alla gara» spiega quasi per scusarsi di non aver chiuso al comando tutte le sessioni. aspetto, il pilota della Honda è cresciuto tanto già dall’anno scorso: in passato era quasi ossessionato dal cronometro, anche quando contava poco o nulla, ora è più metodico e attento. Altro aspetto preoccupante per chi lo deve battere. «Dopo tante prove, però, è bello iniziare a correre, ma è impossibile fare previsioni, in tanti possono vincere» è la sua analisi, conscio che qui potrebbe anche giocare in difesa («non è una pista favorevole a me e alla Honda»). Solo un’ipotesi per ora. mentre è una certezza che Marquez e Rossi saranno rivali fino al 2020. «Non ho avuto proposte alternative e nemmeno le ho cercate: sto bene con la Honda, ho visto che è stata imboccata la strada giusta e non aveva senso cambiare. Per quanto riguarda Rossi, ho grande rispetto per la sua scelta: correre in MotoGP è sempre più dispendioso, ma lui è preparato e ha grandi motivazioni».