Zarco la butta «Tra i primi 5, ma potrei pure alzare il tiro»
● Il francese di Tech3 già in orbita KTM: «Si vedrà». Viñales e i problemi della M1
Un anno fa, alla vigilia del GP del Qatar, Maverick Viñales veniva indicato come il favorito assoluto (effettivamente poi, avrebbe vinto), mentre Johann Zarco, nonostante due titoli consecutivi in Moto2, veniva poco considerato. Adesso, la situazione è molto differente: si fatica a ipotizzare Viñales sul podio, mentre non si esclude a priori un successo del pilota francese, che proprio qui, al debutto in MotoGP, stupì tutti rimanendo al comando per i primi sei giri. A rafforzare la tesi di una competitività pressoché certa, ecco il miglior tempo nell’ultima sessione invernale: Zarco, ormai, non è più una sorpresa, ma una certezza della MotoGP. «Essere stato in prima posizione qui nel 2017 mi aveva dato fiducia, mi aveva fatto capire di poter essere competitivo anche in questa categoria. Poi la stagione è proseguita in maniera positiva e nei test sono stato il più veloce: conta poco, ma anche quella prestazione ha caricato me e tutta la squadra» racconta con la solita pacatezza. Nella conferenza stampa qualcuno gli chiede se può pensare a conquistare il titolo: il francese non si scompone. «Non so se sia possibile: il mio obiettivo è finire nei primi 5. Poi, se conquisterò dei podi e sarò veloce, allora potrei alzare il bersaglio ai primi 3, ma di più, onestamente, mi sembra difficile», è il suo ragionamento. Con Rossi ormai ufficiale Yamaha per altre due stagioni («correrà fino a 41 anni. Incredibile, ci si può solo complimentare con lui»), per Zarco la strada sembra segnata in KTM con il suo attuale team manager Hervé Poncharal. Ma il francese non sempre preoccuparsene. «La Yamaha ha già i suoi piloti, io non so cosa farò nel 2019, ma mi interessa solo fare il meglio possibile».
DUBBIOSO Viñales non ha questo tipo di problemi — è stato il primo a prolungare il contratto per altri due anni —, ma ne ha altri a livello tecnico: dopo l’inizio esplosivo del 2017 (3 vittorie in 5 GP) sembra aver perso la direzione da seguire. «L’obiettivo è finire in crescendo, cercando di migliorare passo dopo passo. L’anno scorso ero partito con grandi motivazioni, poi, però, abbiamo faticato: dobbiamo essere bravi a costruirci una buona base» è il suo ragionamento. Su questa pista, dove nella passata stagione si era imposto con relativa facilità, anche se con pochi decimi su Dovizioso, Maverick dice di poter essere protagonista, ma non sembra troppo convinto e, soprattutto, ancora incerto su cosa serva per risolvere i problemi: una volta è la frenata a non convincerlo, un’altra è la tenuta della gomma posteriore, un’altra ancora l’accelerazione. Anche in questo, è molto diverso dal Viñales sicuro e granitico nelle sue decisioni di inizio 2017. Ma la sua velocità non è certo in discussione.