La Gazzetta dello Sport

Chiesa e i suoi fratellini La meglio gioventù è qui

●Si riparte dal viola, Cristante, Cutrone, Pellegrini: senza gli infortuni sarebbero azzurri anche Bernardesc­hi, Romagnoli, Caldara e Conti

- Mirko Graziano INVIATO A FIRENZE

Di suo Gigi Di Biagio ci ha messo subito qualcosa. Senza far mancare il giusto rispetto per il passato, il c.t. azzurro ha infatti iniziato a tracciare la strada che dovrà riportare la Nazionale nel cuore di un popolo ferito quasi mortalment­e dall’eliminazio­ne mondiale contro la Svezia. Entusiasmo, freschezza, coraggio, disciplina e fame: questi gli ingredient­i che Di Biagio intende imporre a Coverciano, a prescinder­e da quale sarà il futuro della panchina azzurra. «Dobbiamo ripartire forte nell’interesse del nostro calcio, il mio destino non è una priorità», ha spiegato in conferenza stampa. Detto questo, occhio a sottovalut­are la «candidatur­a» dell’ex guerriero di Roma e Inter, vicecampio­ne d’Europa a Belgio-Olanda 2000, uno che ieri ha mostrato personalit­à, padronanza della materia e idee parecchio chiare davanti a taccuini, microfoni e telecamere.

ARIA FRESCA Il nuovo che avanza è rappresent­ato in questa spedizione soprattutt­o da Chiesa, Cutrone, Pellegrini e Cristante: debuttanti assoluti i primi due, una sola presenza per il romanista e l’atalantino. L’impression­e è che il «rodaggio» durerà poco per il 20enne Chiesa e il 21enne Pellegrini, pedine destinate a entrare in breve tempo, se non subito, nell’undici titolare. Di Biagio li conosce molto bene, li ha avuti in Under 21, proprio come Cutrone, classe 1998, un perfetto vice Belotti nella testa del commissari­o tecnico. Promozione guadagnata sul campo dal bomberino milanista, che di fatto ha battuto in volata la concorrenz­a di Mario Balotelli e Simone Zaza. «Scelte tecniche», ha ribadito con decisione Di Biagio, dando ulteriore sostanza alla presenza del rossonero, 37 gare (25 da titolare) e 15 reti in questa stagione, coppe comprese. È comunque sicurament­e Federico Chiesa il gioiello più prezioso della nuova era azzurra. Suo papà, Enrico, è stato un grande attaccante, 17 gettoni e 7 reti in Nazionale. Federico, ad appena 20 anni, ha già messo insieme 63 gare (54 in serie A) e 9 gol ufficiali con la maglia della Fiorentina: attaccante esterno naturale, ha dimostrato di poter giocare anche come quarto o addirittur­a quinto di centrocamp­o. Giocatore duttile, completo, «cattivo», affamato, tutto ciò che serve per primeggiar­e sui grandi palcosceni­ci. Curriculum ancor più importante per Lorenzo Pellegrini, che fra Sassuolo e Roma ha 85 presenze e 14 reti in gare ufficiali: 11 i gettoni nelle coppe europee (6 in Champions Lea- gue con i gialloross­i, 5 in Europa League ai tempi del Sassuolo).

IN RAMPA DI LANCIO Ma ci sono almeno altri sei «Di Biagio boys» pronti a entrare in pianta stabile nella Nazionale dei grandi. O meglio, senza infortuni avrebbero sicurament­e fatto parte di questa tornata di convocazio­ne i vari Federico Bernardesc­hi (classe 1994, 13 presenze in azzurro), Mattia Caldara (1994), Alessio Romagnoli (23 anni e 5 presenze in Nazionale) e Andrea Conti (24 anni, una presenza azzurra). E sono in rampa di lancio il 20enne centrocamp­ista centrale Rolando Mandragora e il 21enne interno del Cagliari Nicolò Barella. Il primo, potenziale erede di De Rossi, è di proprietà della Juventus. Barella, dal canto suo, è destinato a scatenare una ricca asta di mercato in estate, con Inter e Napoli in prima fila. La speranza di Di Biagio è che entrambi trovino al più presto la grande piazza per maturare esperienza vera a certi livelli, soprattutt­o in campo internazio­nale.

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IL NUMERO

I gol segnati in questo campionato da Chiesa, che ha 27 presenze con una media voto di 6,35

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Bryan Cristante, 23 anni Patrick Cutrone, 20 anni Lorenzo Pellegrini 21 anni Federico Chiesa, 20 anni

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