Natalizi, è nata una stella? «Mi ispiro ad Hagler»
●Un k.o. da fenomeno contro l’inglese Pattinson: «Il ring più divertente del calcio»
Sul ring di Cernusco sul Naviglio, la corrazzata britannica nella sfida WSB, ha bastonato l’Italia Thunder 4-1. Unico azzurro a interrompere la striscia negativa, il welter romano Mirko Natalizi, 23 anni, in attività dal 2010, allievo del gym «Il Gladiatore Boxe Accademy» dei maestri Agni e Milone. Una vittoria per ko contro Pattinson, fino a quel momento in vantaggio: «Mi rendevo conto, era più veloce e preciso, ma nel 3° round stava rallentando e nel momento in cui si è scoperto, l’ho centrato col destro, deciso a metterlo giù. Com’è avvenuto». In casa Natalizi da sempre si mangia pane e boxe. Papà Alessandro è stato un ottimo dilettante, uno zio pure e i 3 figli hanno seguito le orme paterne. Giuliano, 25 anni è pro’ da 2 anni, Roberto, il gemello di Mirko anche lui welter, debutterà a breve. Resta ancora lui in maglietta, ma la prospettiva del professionismo lo alletta. I Cherchi sono pronti ad accoglierlo, ma… «vorrei prima entrare in un gruppo militare e poi fare il salto». In attesa è pronto per ogni prova: «Nelle WSB trovi gente tosta, quindi fai esperienza utile. Quest’anno ci sono i Giochi del Mediterraneo in Spagna e sarebbe bello andarci».
Ha praticato altri sport?
«Ho giocato da difensore in una squadra di Roma, da 2 anni faccio solo boxe e mi diverto di più».
Caratterialmente come si vede?
«Anche se non sembra sono un gran timido. Non vado a ballare per evitare di sentire un rifiuto e diventare rosso come un peperone».
Il suo idolo pugilistico?
«Marvin Hagler. Ho una gigantografia in camera mia. Quando rivedo i suoi incontri mi emoziono sempre».
In cosa deve migliorare?
«La difesa e la rigidità del tronco sono i punti deboli. C’è da fare».
E’ stato tricolore jrs 2010 e assoluto 2016, oltre al Guanto d’Oro 2015. Lo scorso dicembre a Gorizia ha perso in finale dal pugliese Magrì a sorpresa. Il motivo?
«C’eravamo allenati assieme alla Cecchignola e si era creata una buona amicizia. Mi è mancata la cattiveria che aveva lui. Ma la prossima volta salderò il conto».