«VALORIZZARE LA SARDEGNA: POI L’AMBIENTE E LA NAUTICA»
Mira esce dal porto a motore, pilotata da Sergio, 85 anni. In pochi minuti si arriva, sotto un caldo sole di marzo, davanti al Poetto, la spiaggia più famosa di Cagliari. «Qui fino ai primi anni 50 c’erano dune altissime», racconta Andrea Mura, che è stato da poco eletto con il Movimento 5 Stelle al parlamento. «Quella sabbia che piano piano è sparita è servita a costruire i palazzi di quasi tutta la città», aggiunge il papà Sergio che ricorda i giorni in cui la duna si vedeva chiaramente. Prima che la sabbia diventasse grigia, per un «mescolamento» (ripascimento) inopinato. L’acqua e il mare sono gli elementi dove Andrea ha scelto di vivere, trasformando la grande passione in «lavoro», quello del velista. Prima con classi olimpiche poi con la Coppa America e quindi con vela in solitario. Quattro uomini in barca a parlare dell’Italia e del futuro.
CAZZA LA RANDA «Un velista solitario non è quello che sa solo lascare o cazzare le vele. Nel mio caso avendo dedicato una vita allo sport ed essendo da 35 anni un imprenditore con una veleria ad alta tecnologia ho tante esperienze. Delle navigazioni nei porti entri in contatto con tantissime persone: dagli albergatori alle autorità portuali. E io essendo stato sempre una persona curiosa ho sommato tante informazioni, anche grazie alla barca con cui ho vinto e che avevo deciso di chiamare Vento di Sardegna, per promuovere la nostra Regione nel mondo. Sono felice di mettere a disposizione del bene comune queste mie esperienze, per migliorare la qualità della vita del mio Paese e in particolare della Sardegna».
TECNICO Più che un politico un tecnico, definizione in cui Mura si riconosce perfettamente. «Quando dico che sono un tecnico e non un politico è perché io non mi ritengo un parolaio. Mi piace arrivare al nocciolo delle cose da fare. Una volta decise le strategie, le voglio attuare. Stiamo mettendo a punto un lungo elenco di progetti: uno riguarda la promozione della Sardegna nel mondo. E’ una terra eccezionale, ma ancora poco conosciuta. Questa regione non è solo la Costa Smeralda. Penso che vada proposta molto nel Nord Europa, dove ci sono redditi importanti, allo stesso tempo persone che magari non verrebbero qui in piena estate, ma se la potrebbero godere in momenti che sono considerati di “bassa stagione”. Non solo per il mare, ma anche per scoprire e valorizzare l’entroterra. Ovviamente portarli non è l’unico problema: poi c’è quello della accoglienza. Ci sono tanti punti critici sotto questo aspetto del turismo in Sardegna».
OPERATIVO Trovato il problema si cerca la soluzione. «Questo ti insegna anche a fare gioco di squadra. Quello che ho imparato nei due anni e mezzo di Coppa America, a bordo del Moro di Venezia (era l’edizione del 1992, ndr) è che quando ti si pone un problema, lo devi risolvere. Il tecnico è più abituato a fare squadra e a provare a trovare una soluzione per qualcosa che non funziona. Se non ho delle competenze le vado a cercare dove sono: un tecnico ha la capacità organizzativa o logistica, per mettere assieme un gruppo di lavoro che arrivi all’obiettivo».
PROGRAMMA Il programma nel dettaglio dev’essere ancora definito ma Mura ci dà i grandi temi su cui vorrebbe operare. «Ambiente, che mi sta a cuore. Sto seguendo il progetto One Ocean che è nato per iniziativa delle principessa Zahra, con la battaglia contro le microplastiche. Il turismo. Il polo nautico. La Sardegna è piuttosto depressa dal punto di vista del comparto nautico: i porti sono pochi, poco attrezzati e spesso insabbiati. Maestranze legate a questo comparto ce ne sono poche e solo in alcune zone, quella di Olbia per esempio). La Sardegna ha tutto per diventare concorrenziale con Palma di Maiorca. Fino a poco tempo fa questa località era indietro: oggi ha superato l’Italia. Abbiamo l’ambizione di fare diventare la Sardegna un posto dove le imbarcazioni vanno a svernare».
IN RITARDO Una delle sue frasi più famose è quella che nelle isole tutti i cambiamenti sono più lenti. «Questo fenomeno secondo me è simile in tutto il mondo. Tutto si muove più lentamente. Anche in maniera fisica: il trasporto in Sardegna, ad esempio, è qualcosa che va rilanciato e rivitalizzato». Mura invece ha numeri che lo fanno andare veloce: 60 mila preferenze. più dei voti della sua lista. «Credo e spero per la credibilità per avere promosso il nome nella Sardegna nel mondo. Avere investito tutte le mie risorse per questo obiettivo rischiando anche la vita. Avendolo fatto senza mettere sulla mia imbarcazione brand commerciali, solo la stilizzazione dei 4 mori. E’ vero che il Movimento 5 Stelle è stato un po’ come uno Tsunami, ma è anche vero che io mi trovavo all’uninominale contro l’ex governatore (Cappellacci). Personaggio molto famoso che ha investito tantissime risorse in questa campagna elettorale, a differenza di quello che ho fatto io. C’è una sorta di riscatto in quello che è successo: mi ero sempre sentito dire di non essere meritevole di ricevere contributi perché non portavo voti e questa è stata una grande soddisfazione». Non c’è la paura di deludere la gente. «Non credo che deluderò. Mi sento addosso una grande responsabilità. In tutta la mia vita ho sempre lavorato per non deludere gli altri. Penso che in quei 60 mila voti ci sia anche chi fa il tifo perché io riesca a ottenere risultati in questa esperienza come li ho ottenuti nella vela. Vorrei lasciare un buon ricordo della mia presenza in parlamento. Sono fortunato perché ho vicino nel Movimento 5 Stelle tante persone che faranno squadra e che mi aiuteranno. Sappiamo cosa dobbiamo fare e abbiamo idee chiare: non vado per scaldare la poltrona. Se ci saranno cose con cui non sono d’accordo alzerò la voce, la cosa non mi spaventa».
QUESTA ISOLA HA TUTTO PER AVERE SUCCESSO: VA PROMOSSA
ANDREA MURA VELISTA, 53 ANNI
IN COPPA AMERICA HO IMPARATO A RISOLVERE I PROBLEMI
ANDREA MURA VELISTA SOLITARIO
NON VADO A ROMA A SCALDARE LA POLTRONA. SE SI DEVE LITIGHERÒ
ANDREA MURA VELISTA SOLITARIO