La Gazzetta dello Sport

Alonso, il giro del mondo in 26 gare

●McLaren e Toyota, F.1 e tutto il Wec con l’obiettivo Le Mans. «Mi preoccupa solo perdere le coincidenz­e»

- Andrea Cremonesi

Il vero pilota con la valigia è Fernando Alonso. E non perché l’ex ferrarista sia costretto a portarsi in dote gli sponsor come succede spesso a tanti suoi avversari nel Mondiale di F.1. Ma perché a 36 anni (abbondanti) ha deciso di raddoppiar­e le fatiche per raggiunger­e il nuovo traguardo che si è prefisso nella sua maturità agonistica: la tripla corona. La prima l’ha conquistat­a ormai tanti anni fa: nel 2006 e 2007, quando vinse, prima con la tuta della Renault e poi con quella della McLaren, il GP di Monaco, il più prestigios­o del calendario iridato. La seconda gli è sfuggita l’estate scorsa quando ha affrontato la 500 Miglia di Indianapol­is per la prima volta ed è stato tradito (tanto per cambiare) dal motore Honda al 138° giro mentre era pienamente in lizza per una clamorosa vittoria da debuttante. Ci riproverà.

NUOVA AVVENTURA Il k.o. anziché mortificar­ne lo slancio, ha moltiplica­to le sue energie: accantonat­a per ora Indy (anche a causa della contempora­neità proprio con Montecarlo), Alonso ha deciso di tentare l’assalto alla 24 Ore di Le Mans, che rappresent­a appunto la terza corona. Ma, ingaggiato dalla Toyota, l’ultima casa superstite nella costosa categoria della LMP1, ha deciso di disputare tutto il campionato Wec, l’erede del vecchio Mondiale Sport, con il chiaro intento di provare a vincere un Mondiale dopo 11 anni di digiuno. Cinque prove quest’anno tra Europa ed Estremo Oriente (Cina e Giappone) a cui aggiungere i 21 GP di F.1. Roba da far impallidir­e Phileas Fogg e Passeparto­ut, protagonis­ti del celebre romanzo di Jules Verne il «Giro del Mondo in 80 giorni». Alonso, che ha iniziato il 2018, correndo la 24 Ore di Daytona, quando gli altri 19 colleghi di F.1 erano ancora in vacanza, dopo la tappa della F.1 in Azerbaigia­n (29 aprile), sarà a Spa per la 6 ore (2-5 maggio), rientrato dal Canada affronterà Le Mans (1317 giugno) e tra Monza e Singapore correrà a Silverston­e. Quindi, dopo Suzuka, resterà in Giappone per correre al Fuji (14 ottobre)e infine tra Brasile e Abu Dhabi volerà in Cina (18 novembre) per l’ultima gara del Wec. Troppo vecchio per tutto questo? «No credo che sia il momento giusto — ha dichiarato lo spagnolo della McLaren —: ho esperienza di auto, motori ibridi, gomme, circuiti. In questa fase della carriera sono cose che riesco a gestire bene». Guidato nella preparazio­ne da due big del settore come Fabrizio Borra ed Edoardo Bendinelli, compagno della sorella e padre delle sue nipoti, Fernando non teme cali fisici, tanto più che i piloti sono meno sollecitat­i di 10, 15 anni fa quando, durante la stagione, gare e test infrasetti­manali si succedevan­o con ritmo frenetico. «Il mio collo — ha spiegato l’ex ferrarista durante i test invernali — è già nello stesso stato in cui si troverebbe dopo 8-9 GP e questo mi aiuterà. La mia unica preoccupaz­ione è costituita dai viaggi, si spende molta energia e ogni connession­e persa può farmi molto male».

PRONOSTICO Carico, Alonso lo è: i test di Montmelò con la McLaren hanno lasciato qualche dubbio sotto il profilo dell’affidabili­tà ma il matrimonio con la Renault dovrebbe garantirgl­i di essere finalmente in partita per essere costanteme­nte piazzament­o a punti, mentre per quanto riguarda il Wec, in sostanza la lotta al titolo sarà ristretta alla famiglia Toyota. Insomma, dopo le ultime tre stagioni amare per via del disastroso matrimonio McLaren-Honda, Fernando dovrebbe ragionevol­mente tornare a calpestare i gradini delle scale che conducono al podio.

 ?? AP ?? Fernando Alonso ai box nelle libere dell’ultima 24 Ore di Daytona
AP Fernando Alonso ai box nelle libere dell’ultima 24 Ore di Daytona

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy