ARRIVA IL J HOTEL L’ALBERGO DELLA JUVE
●Oggi La Joya riprende a Vinovo con la squadra: Milan e Blancos le tappe per diventare grande e spegnere voci spagnole
Il viaggio a Madrid con cena in un ristorante dietro al Bernabeu, poi l’incontro casuale con Diego Simeone, le voci di un interessamento Real e il Real che arriverà a Torino per la partita del 3 aprile: anche non giocando, ma solo viaggiando, Paulo Dybala è personaggio. E’ il bel destino riservato a chi sa cambiare calcio e partite, ma non c’è dubbio che adesso come adesso Paulo abbia in mente sì Madrid, ma il Real e a come diventare grande replicando quel Juve-Barça 3-0 di un anno fa.
DIEGO COSTA: UN GRANDE Paulo è giocatore vero e ragazzo che sta crescendo di pari passo con la propria classe. I media spagnoli hanno subito creato edifici sul suo blitz – già programmato e saltato dopo il match contro il Cagliari per restare a curarsi a Torino –, e addirittura Diego Costa ha dovuto rispondere a domanda precisa su un futuro di Paulo non al Real ma all’Atletico, al posto di Griezmann. «Non sapevo nulla della sua possibile firma, è un grande giocatore e l’Atletico vuole sempre il meglio» dice l’attaccante della nazionale spagnola. Ma Paulo oggi torna al lavoro con tutta la squadra a Vinovo per ergersi definitivamente a leader, per preparare al meglio un mese di fuoco che lo deve vedere fresco, reattivo, trascinante come è successo con evidenza prima di quell’infortunio proprio a Cagliari e anche a Roma e Londra. MUSCOLI E TESTA La crescita di Dybala nasce anche dai consigli. Per esempio quelli di Higuain: «Paulo mi ha fatto fare tantissimi gol, peccato solo per l’infortunio che lo ha tenuto fuori per un po’. Per me è un amico e cerco sempre di aiutarlo e dargli consigli, perché stare in un grande club alla sua età non è facile e io ci sono passato quando ero al Real. Lui ha un potenziale enorme ma deve gestire bene il tempo, senza bruciare le tappe perché le aspettative su di lui sono altissime e se non sei forte nella testa è un rischio: le critiche possono rovinarti e un complimento farti montare la testa. Non bisogna mai pensare di essere i migliori e se lui ci riuscirà diventerà un grandissimo “crack”». Conta la testa, come per tutti, e anche il fisico: prova ne sia quel gol fatto all’ultimo minuto alla Lazio resistendo alle spallate di Parolo. «Fare un gol del genere al
93’ – ha detto il compagno Andrea Barzagli -, il modo in cui ha tenuto nello scontro fisico con Parolo sono stati decisivi: è una prova di forza di non poco conto, merito del lavoro in palestra che gli abbiamo fatto fare...». Successivamente, poi, Dybala ha segnato il gol decisivo a Wembley contro il Tottenham, ed è stato il nuovo decollo dopo le partite saltate per l’infortunio. QUANTE STORIE COL MILAN Ora, la ripresa: subito il Milan, poi il Real Madrid. E contro il Diavolo Paulo ha sempre delle storie non banali, le ultime sicuramente particolarissime. Sbagliò lui il rigore di Doha nella finale di Supercoppa italiana il 23 dicembre 2016 e proprio dopo essere rientrato da poche partite per un infortunio patito a San Siro contro il Diavolo. Successivamente, la vendetta: Juventus Stadium, marzo 2017, Juve-Milan 2-1 con fallo di braccio di De Sciglio e Paulo che si ritrova davanti Donnarumma che gli parò il rigore proprio in Qatar. Rigore decisivo per avviare la Juventus verso quello che è stato il sesto
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IL NUMERO i gol stagionali di Paulo Dybala in 35 apparizioni fra A, Champions, Coppa Italia e supercoppa
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TRYBALA le triplette stagionali del campione argentino in questa serie A: al Genoa e al Sassuolo
scudetto. Dybala è questo.
INCUBO Poi sarà la volta del Real Madrid: brucia ancora la finale di Cardiff, quella in cui Dybala si prende un’ammonizione al 12’ e poi viene travolto dagli eventi di una partita in cui il Real si dimostra più fresco e più forte. «Ho continuato a pensare che fosse un incubo, sperando di svegliarmi – ha detto recentemente l’attaccante argentino al New York Times –. Il dolore per aver perso quella finale rimarrà con me fino a quando non riuscirò a sollevare il trofeo. Nel calcio c’è sempre l’opportunità di rifarsi, sarò molto più tranquillo quando ci riuscirò». Trentuno marzo e 3 aprile sono le date in cui la ditta Joya – momentaneamente fuori dalla Selecciòn – riaprirà i battenti. E le voci che girano non disturbano: lui come una Juve tranquilla sul proprio gioiello.