La Gazzetta dello Sport

Quei tre pazzerelli di Zemanlandi­a che facevano divertire anche Guardiola

●Ciro, Verratti e Insigne: col boemo al Pescara, dribbling e scherzi. Rieccoli in azzurro in attesa di ripetersi

- INVIATO A FIRENZE a.e.

Leggenda vuole che Immobile, a quei tempi ancora riserva, si ritrovò in mano un biglietto per entrare nel nuovo parco Zemanlandi­a di Pescara (quello originale era stato aperto a Foggia, anni prima) grazie ad un paio di pantaloni della tuta accorciati sopra il ginocchio come bermuda. Li indossava Riccardo Maniero, in precampion­ato aspirante titolare dei biancocele­sti, e sul volo che portava il Pescara a Verona per la prima di campionato non coprì le gambe nonostante i richiami di Zeman, o chi per lui. Leggenda vuole che il boemo per «punizione» lasciò in panchina Maniero e lanciò Immobile, che segnò il primo dei suoi 28 gol e ovviamente non mollò più quella maglia.

AMARCORD Più che un campionato da promozione fu la folle corsa di una squadra dal gioco impazzito, ovviamente in senso buono. Fu lo sbocciare fragoroso di un trio di ragazzi che in questi giorni sono tornati ad abbracciar­si a Coverciano, e ogni volta ci scappa un ricordo di quella stagione indimentic­abile: 2011-2012. Verratti, Immobile e Insigne: ovvero mescolarsi con una chimica rara nel calcio e poi dirsi addio, uno a Parigi, l’altro a Genova e l’altro ancora a Napoli. Appuntamen­to successivo: in Nazionale. Ciro e Lorenzo erano il centrosini­stra di un tridente da più di 60 gol completato da Sansovini; Marco era il joystick che Zeman smanettava per attivare quella macchina infernale. Lo aveva portato diversi metri più indietro, per raffinare il suo talento acerbo da trequartis­ta, così come aveva fatto con Insigne a Foggia, chiedendog­li di allargarsi un po’ verso la corsia mancina.

I COMPLIMENT­I DI PEP Si divertivan­o come pazzi, quei tre. E divertivan­o: perfino Guardiola, lo disse il Pep stesso. Sperarono di rifarlo pure in maglia azzurra, ma il Mondiale 2014 in Brasile fu un’illusione anche per loro. Quel feeling pescarese non fu mai rispolvera­to: contro l’Inghilterr­a giocò solo Verratti (Immobile nella ripresa), con il Costarica solo Insigne e gli altri due a sedere, contro l’Uruguay titolari Verratti e Immobile, con Insigne in panchina. Tutti e tre dall’inizio si sono visti in Nazionale con Ventura, tre volte: contro l’Albania, la Spagna nel «tragico» 3-0 del Bernabeu e Israele, ma sempre in un 42-4, non nel 4-3-3 che li aveva resi compari. Sì, perché quei tre si divertivan­o anche fuori dal campo: così tanto che una volta, dopo il rinvio di una partita per neve, invece di tornare a casa si fermarono nell’hotel del ritiro a giocare a nascondino. Si disse che fu Zeman in persona a trovarli chiusi dentro un armadio. Ma forse è leggenda anche questa. Forse.

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Verratti, Immobile e Insigne nel Pescara promosso in A nel 2012

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