DI BIAGIO SERENO: «C’È DA LAVORARE MA NIENTE BLOCCO PSICOLOGICO» «Risultato severo, sullo 0-0 dovevamo andare noi in vantaggio... Verratti e Jorginho? Grandi giocatori, però serve pazienza»
Cenerentola, come sempre, farà di tutto per sposare il Principe Azzurro, ma il matrimonio non è di quelli semplici. Gigi Di Biagio – a dispetto delle sorellastre più nobili (da Ancelotti a Mancini) – prova lo stesso a giocarsi tutte le sue carte nella partita per la panchina della Nazionale. La sua Italia, infatti, non è dispiaciuta del tutto, soprattutto quando nella ripresa è parsa più viva dell’Argentina, che poi però alla fine ci ha punito. Ma quella di Manchester, al netto degli inevitabili errori, deve essere una serata da bicchiere mezzo pieno, almeno secondo il commissario tecnico.
NIENTE DEPRESSIONI «Se c’era una squadra che meritava di andare in vantaggio per prima quella era l’Italia – dice Di Biagio –. A un certo punto se fosse finita 0-0 mi sarebbe dispiaciuto, così come lo stesso dispiacere alla fine l’ho visto negli occhi dei ragazzi. Il 2-0 è severo, ma abbiamo subito quei due gol che hanno determinato il risultato. Il secondo, per colpa di un brutto contropiede, si è subito perché provavamo a pareggiare la partita, ma mi sarei arrabbiato di più se non ci avessimo provato. Comunque, ci può stare sbagliare gol, senza dimenticare che c’erano i vice campioni del mondo davanti. Alcuni ragazzi erano alle prime armi per queste gare. C’è da lavorare, ma lo sapevamo. In ogni caso, non ho visto nessun blocco psicologico né vedo il rischio di deprimersi. Questo è l’inizio di una nuova era. Bisogna insistere, sui singoli e sul modo di giocare. Martedì contro l’Inghilterra chiederò lo stesso impegno, applicazione, voglia e coraggio». E a chi gli chiede un confronto tra la nostra mediana imperniata su Jorginho e Verratti (quest’ultimo in dubbio per martedì causa un indurimento all’adduttore) e quella dei sudamericani, Di Biagio replica accorato: «Il nostro movimento ha dei problemi. Se ci dobbiamo paragonare all’Argentina o al Brasile, sbagliamo. Verratti e Jorginho sono due grandissimi giocatori, sono il futuro dell’Italia. Io non chiedo di aiutare questi ragazzi, ma di avere pazienza. E lo avrei detto anche se avessimo battuto l’Argentina o se batteremo l’Inghilterra. Dobbiamo credere in loro». Messaggio chiaro. Cenerentola non ha fretta.