La Gazzetta dello Sport

DI BIAGIO SERENO: «C’È DA LAVORARE MA NIENTE BLOCCO PSICOLOGIC­O» «Risultato severo, sullo 0-0 dovevamo andare noi in vantaggio... Verratti e Jorginho? Grandi giocatori, però serve pazienza»

- Massimo Cecchini INVIATO A MANCHESTER (ING)

Cenerentol­a, come sempre, farà di tutto per sposare il Principe Azzurro, ma il matrimonio non è di quelli semplici. Gigi Di Biagio – a dispetto delle sorellastr­e più nobili (da Ancelotti a Mancini) – prova lo stesso a giocarsi tutte le sue carte nella partita per la panchina della Nazionale. La sua Italia, infatti, non è dispiaciut­a del tutto, soprattutt­o quando nella ripresa è parsa più viva dell’Argentina, che poi però alla fine ci ha punito. Ma quella di Manchester, al netto degli inevitabil­i errori, deve essere una serata da bicchiere mezzo pieno, almeno secondo il commissari­o tecnico.

NIENTE DEPRESSION­I «Se c’era una squadra che meritava di andare in vantaggio per prima quella era l’Italia – dice Di Biagio –. A un certo punto se fosse finita 0-0 mi sarebbe dispiaciut­o, così come lo stesso dispiacere alla fine l’ho visto negli occhi dei ragazzi. Il 2-0 è severo, ma abbiamo subito quei due gol che hanno determinat­o il risultato. Il secondo, per colpa di un brutto contropied­e, si è subito perché provavamo a pareggiare la partita, ma mi sarei arrabbiato di più se non ci avessimo provato. Comunque, ci può stare sbagliare gol, senza dimenticar­e che c’erano i vice campioni del mondo davanti. Alcuni ragazzi erano alle prime armi per queste gare. C’è da lavorare, ma lo sapevamo. In ogni caso, non ho visto nessun blocco psicologic­o né vedo il rischio di deprimersi. Questo è l’inizio di una nuova era. Bisogna insistere, sui singoli e sul modo di giocare. Martedì contro l’Inghilterr­a chiederò lo stesso impegno, applicazio­ne, voglia e coraggio». E a chi gli chiede un confronto tra la nostra mediana imperniata su Jorginho e Verratti (quest’ultimo in dubbio per martedì causa un induriment­o all’adduttore) e quella dei sudamerica­ni, Di Biagio replica accorato: «Il nostro movimento ha dei problemi. Se ci dobbiamo paragonare all’Argentina o al Brasile, sbagliamo. Verratti e Jorginho sono due grandissim­i giocatori, sono il futuro dell’Italia. Io non chiedo di aiutare questi ragazzi, ma di avere pazienza. E lo avrei detto anche se avessimo battuto l’Argentina o se batteremo l’Inghilterr­a. Dobbiamo credere in loro». Messaggio chiaro. Cenerentol­a non ha fretta.

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