Da Koulibaly a Mertens Se il Napoli vale oro c’è lo zampino di Sarri
●Il senegalese e il belga, creature del tecnico, ma anche Hysaj e Insigne: la valutazione degli azzurri negli ultimi anni è esplosa
L’oro di Napoli sono loro del Napoli, cioè le stelle a disposizione di Maurizio Sarri. Quelle che prima del suo avvento non sempre brillavano e che invece con lui sono diventate splendenti. Il valore della squadra azzurra, esponenzialmente aumentato negli ultimi tre anni anche per merito del tecnico, lo ha certificato il Cies con un’indagine sul costo attuale dei calciatori rispetto a quello pagato per acquistarli dalle società che attualmente ne detengono i cartellini.
VALORE Per capirci, Lorenzo Insigne viene «stimato» 105 milioni di euro a fronte del fatto che, provenendo dal settore giovanile, non ha costretto De Laurentiis ad aprire il portafogli per acquistarlo. Spese marginali, con il senno del poi, sono state sostenute per Koulibaly e per Mertens (rispettivamente 7 e 10 milioni) visto che adesso il senegalese ha un valore ipotetico (del resto quello reale lo fa il mercato) di 76 milioni e il belga di 87 (anche se con la clausola può liberarsi per «appena» 28 milioni). Dunque cresce il monte stipendi, cresce il Napoli in classifica (10 punti in più dello scorso anno) ma cresce anche il patrimonio calciatori. Hysaj, pagato 6 milioni, secondo il Cies ne vale 68. Tutte potenziali plusvalenze che faranno, comunque, la fortuna del club azzurro in futuro ma che al momento non sembrano intrigare troppo De Laurentiis, deciso a dare continuità al progetto tecnico della sua società anche nel tentativo di convincere Sarri a proseguire sulla panchina azzurra.
RICONOSCENZA In tal senso, qualcosa sembra cambiato rispetto al recente passato: il Napoli sta infatti programmando in anticipo il futuro (già presi, ad esempio, Inglese e Ciciretti). Ha appena rinnovato i contratti di Chiriches e Allan, discuterà a stretto giro con gli agenti di Hysaj e Jorginho per evitare loro tentazioni e comunque ha intenzione di confermare il blocco dei «titolarissimi» che sta facendo le fortune della squadra. Certo, ci saranno alcune «fisiologiche» partenze: Reina, ad esempio, ha già salutato ed è promesso sposo del Milan, Maggio probabilmente dirà addio essendo a scadenza ma soprattutto pende la «spada di Damocle» della clausola, come detto, su alcuni elementi fondamentali dello scacchiere azzurro quali Mertens, Albiol e Zielinski. Nulla di cui preoccuparsi eccessivamente visto come sono andate le cose dopo le cessioni, per motivi appunto di clausola, dei vari Lavezzi, Cavani e Higuain, anche se poi non sempre i soldi sono stati reinvestiti con successo. Piuttosto, a modificare i piani in itinere potrebbe essere l’esito del campionato. Con lo scudetto sul petto verrebbe naturale considerare chiuso un ciclo anche se poi la reciproca «riconoscenza» potrebbe favorire il perdurare di alcuni rapporti. In caso di secondo posto, invece, si potrebbe riprovare ad «arrivare fino al palazzo», come ama dire Sarri, oppure salutarsi da buoni amici. Sempre a patto, però, che poi arrivi qualcuno col portafogli gonfio perché l’oro di Napoli costa davvero caro. Lo dicono le clausole, lo ha certificato il Cies.
10
IL NUMERO i punti in più del Napoli rispetto alla scorsa annata dopo 29 giornate (solo 2 in più per la Juve)