La Gazzetta dello Sport

De Biasi, carezze al Toro «Hai tutto, serve tempo»

●«Il Gallo Belotti va aspettato, Sirigu e Nkoulou sono una garanzia Mazzarri con la difesa a 3 tornerà a fare punti, a Cagliari la svolta»

- Fabrizio Turco TORINO

Ai tempi granata era il Ferguson del Toro. Poi è diventato l’uomo dei miracoli dell’Albania. Gianni De Biasi, l’allenatore della prima esaltante promozione in Serie A del Torino di Urbano Cairo nel 2006, adesso segue da vicino il campionato e aspetta la chiamata buona dopo l’esperienza in Spagna all’Alaves.

De Biasi, che idea si è fatto del momento granata?

«L’era Mazza rri è iniziata alla grande, con la squadra che vinceva ● le panchine di De Biasi nei tre «mandati» al Torino: 36 vittorie, 20 pareggi e 28 sconfitte, con una media di 1,52 punti a partita in casa e pareggiava fuori. Poi, dopo il derby, si è interrotto qualcosa, forse è subentrata un po’ di delusione. Ma tutto sommato sono cose che accadono a tantissime squadre».

Da dove deve ripartire il Toro?

«Proprio dalla consapevol­ezza che nel primo periodo di Mazzarri la squadra aveva fatto bene. Quegli 11 punti conquistat­i in 5 partite non vanno accantonat­i, erano il segnale che la squadra girava bene».

È un problema mentale?

«Credo di sì: l’allenatore conosce gli equilibri dello spogliatoi­o e deve sapere in quale direzione occorre intervenir­e».

Quanto mancano al Toro i 16 gol in più firmati da Belotti nello scorso campionato?

«Il Gallo quest’anno ha pagato i due infortuni al ginocchio, e l’assenza di un bomber straordina­rio come lui ha certamente pesato nell’economia dei risultati del Toro. Lo scorso anno Belotti è stato una sorpresa per tutti, non a caso è stato convocato PROMOZIONE Gianni De Biasi, 61 anni, festeggia con Urbano Cairo, 60, la promozione in A nel 2006. L’anno dopo salvò il Toro dalla B dopo essere stato esonerato e richiamato, così come nel 2008 NEWPRESS in Nazionale a furor di popolo. Ma davanti a sé ha tutto il tempo per recuperare e per tornare a ripetersi».

Quanto è migliorato tecnicamen­te il Torino rispetto a un anno fa?

«Molto. Ha un portiere come Sirigu che è una garanzia, è migliorato in difesa con l’arrivo di Nkoulou, e credo che anche chi è rimasto abbia maturato un’esperienza preziosa».

Che cosa manca per fare un ulteriore salto di qualità?

«Dipende da cosa si intende per salto di qualità. Il Toro ha le potenziali­tà per poter lottare ogni anno per un posto in Europa. Per proseguire nella crescita graduale serve un po’ di tempo e non si devono fare chissà quali investimen­ti. E in momenti particolar­i potrebbero arrivare soddisfazi­oni impensabil­i».

A Cagliari, la prossima settimana, il Toro potrebbe passare alla difesa a 3.

«Mazzarri la conosce molto bene,

l’ha adottata tantissime volte, è il suo modulo dominante. Se sceglie questo sistema di gioco è perché è convinto che possa dare risultati positivi. E comunque, secondo me, quando le cose non funzionano devi fare qualcosa; perché se fai sempre le stesse cose ottieni sempre gli stessi risultati. Quindi forse Mazzarri vuol cambiare la tattica per far ritrovare alla squadra quelle certezze che oggi sono venute meno».

Cosa manca secondo lei in questo momento a Mazzarri?

«La conoscenza completa della squadra che sta guidando. È arrivato da due mesi e non può ancora conoscere quei segreti del gruppo che si apprendono soltanto dopo mesi e mesi di lavoro insieme».

LA QUALITÀ TECNICA C’È, IL PROBLEMA È SOLTANTO MENTALE

NON SERVONO INVESTIMEN­TI, PRESTO I TIFOSI AVRANNO SODDISFAZI­ONI

GIANNI DE BIASI

EX ALLENATORE TORINO

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Lei è ottimista?

«Io dico di sì. Credo che la situazione sia gestibile e sono convinto che a Cagliari il Toro riuscirà a dare risposte diverse. Di certo, però, non ci si deve fasciare la testa e piangersi addosso. Anche perché quando si parla di Toro spesso impera il fatalismo: e allora sfatiamo queste situazioni».

Quando arriva l’offerta giusta per Gianni De Biasi?

«Sono in trepidante attesa». ● i punti conquistat­i da Mazzarri nelle prime 5 partite al Torino (3 vittorie, 2 pareggi), a cui sono seguite 4 sconfitte consecutiv­e

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