La Gazzetta dello Sport

«Mancati i salti Sul mio futuro deciderò con calma»

●Carolina: «Non riuscivo a prendere il ritmo. Mi consolo ora con lo strudel della mamma»

- Federica Cocchi MILANO

«Ho forse amato un sogno?» si chiede il Fauno nel poema di Mallarmé, messo in musica da Debussy. Purtroppo sì, il sogno della ninfa Carolina di salire sul podio mondiale davanti al pubblico di casa è svanito. La più amata, la più attesa, la più desiderata ha chiuso al quarto posto il suo Mondiale, l’ultimo? Ancora non è detto. Non è ancora tempo di dire addio alle gare, o almeno non è questo il momento. Il Forum di Assago stracolmo l’ha accolta come una regina quando è scesa in pista. Le speranze erano tante, altissime, soprattutt­o dopo lo psicodramm­a della povera russa Alina Zagitova, olimpionic­a caduta praticamen­te a ogni salto e uscita in lacrime, singhiozza­ndo come un’adolescent­e. Liberando le emozioni come solo una 15enne delusa sa fare.

AMORE Festa, applausi, peloucheom­etro a palla, ma il silenzio durante l’esibizione di Carolina era assordante. Le sue lame che solcavano il ghiaccio sulle note di Debussy facevano venire i brividi, come la caduta che ha infranto i sogni di gloria. «Mi dispiace tanto - ha detto subito dopo -. Ho provato a fare del mio meglio, ho dato tutto, ma non sono riuscita a portare a casa una medaglia». Caro è apparsa insolitame­nte lenta, rigida: «Forse la tensione, non lo so, ma non riuscivo a prendere il ritmo, mi sono mancati i salti e non mi sentivo a mio agio sul ghiaccio, in queste condizioni è facile commettere un errore». Ma alla Kostner si perdona tutto. Un tripudio di bandiere, pupazzi, bambine, piccole Caroline. Dopo il corto da sogno chiuso al primo posto, Carolina aveva ammesso di essere rimasta molto colpita dal pubblico, cresciuto insieme a lei. Caro, leggerezza ed eleganza, tecnica ed emozione: «Quindici anni fa non c’era tutta questa gente a vedere. Arrivare a questo mondiale in casa a 31 anni, dopo quello che ho passato, è comunque un grande traguardo».

FORZA Non è ora di mollare, e la Kostner non molla. La grinta non le manca, per andare avanti servirà la stessa forza che ha dimostrato ricomincia­ndo da capo dopo la squalifica. Punita per amore. Lei, cuore infranto e sogni spezzati, ha affilato le lame per ributtarsi in pista e ripartire dal ghiaccio che le scalda ancora il cuore. « Due anni fa sono ripartita da sotto terra, avrei potuto prendere decisioni molto diverse, invece sono ancora qui, tra le migliori». La vita riserva sempre grandi sorprese, può farti lo sgambetto ma può regalarti una seconda grande occasione, che la Kostner, a 31 anni compiuti, non si è lasciata sfuggire: «Ora un po’ di riposo e tranquilli­tà, poi gli amici, le esibizioni. Più avanti, con calma, deciderò cosa fare. Intanto sogno la più grande delle consolazio­ni: una fetta di strudel della mamma». Carolina, la regina di ghiaccio che scalda i cuori.

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Carolina Kostner durante l’esibizione al Forum di Assago AFP

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