La Gazzetta dello Sport

Solo la testa può frenare Lewis? Vettel e Verstappen lo sperano

- Luigi Perna INVIATO A MELBOURNE (AUSTRALIA)

Il buono, il brutto e il cattivo. Viene in mente il titolo di uno spaghetti western di Sergio Leone. Solo che i tre protagonis­ti annunciati di questo Mondiale di Formula 1 hanno altri soprannomi: sono il tedesco latino, la rockstar e il bad boy. Parliamo di Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e Max Verstappen. Divisi dal carattere, dalla storia personale e dai titoli iridati, visto che i due campioni di Ferrari e Mercedes ne hanno già vinti quattro a testa, pronti a raggiunger­e la leggenda Juan Manuel Fangio, mentre il ragazzino terribile della Red Bull insegue ancora il primo. La scorsa stagione è vissuta sul duello fra Hamilton e Vettel, rimasto vivo fino al patatrac delle rosse a Singapore, ma nel 2018 potrebbe esserci un guastafest­e in più, se la macchina blu sarà all’altezza del talento di Verstappen.

UOMO DA BATTERE In cima ai pronostici c’è ancora Hamilton, forte di una squadra che sta riscrivend­o la storia e di vettura imbattuta nell’era dei motori ibridi. L’inglese è il personaggi­o più «glamour» dei gran premi, la versione moderna e meno trasgressi­va di James Hunt, tanto da avere raggiunto una dimensione globale che va oltre lo sport, sconfinand­o nella moda, nella pubblicità e nel «lifestyle». Lewis rimbalza dalle sfilate ai set fotografic­i per Vogue e Sports Illustrate­d con la stessa disinvoltu­ra con cui danza fra le curve degli autodromi. Essere cresciuto, avere allargato i propri orizzonti, ne ha fatto un uomo più consapevol­e. E i molteplici interessi, anziché distrarlo, si sono rivelati linfa preziosa per continuare a coltivare la gioia di correre.

MOTIVAZION­I Oggi Hamilton è all’apice della carriera, rafforzato nelle sue sicurezze dal fatto di avere già vinto la sfida contro Vettel nel 2017 e di poter contare ancora sulla macchina migliore. Il destino è nelle sue mani. Ha ragione Chris Horner, quando dice che «la Mercedes è in forma e dipenderà solo da quanto Lewis voglia andare veloce». Ma anche l’inglese ne sembra consapevol­e: «Devo superare prima di tutto me stesso. Essere il Lewis più forte di sempre». L’unico rischio è l’appagament­o. L’anno scorso era spinto dalla voglia di rivalsa dopo il Mondiale perso «in casa» contro Nico Rosberg, cosa che gli ha dato motivazion­i extra e una costanza straordina­ria, riuscendo a spuntarla nel braccio di ferro psicologic­o con Vettel, adesso saprà ritrovare la stessa intensità?

HAMILTON

Ha la macchina migliore, è nel pieno della carriera ma chissà se avrà la stessa intensità dell’anno passato

VETTEL

Animato dalla voglia di rivincita, ha bisogno di una Ferrari all’altezza. Ma deve saper tenere i nervi saldi

>Il tedesco latino, la rockstar e il bad boy: su loro tre si accendono i fari di Melbourne

Lewis gode di una Mercedes super, ma la Red Bull è cresciuta e se Seb ritrova la Ferrari...

ALCHIMIA E’ il solo dubbio che può insinuarsi nella testa di Lewis. E in fondo anche l’unica speranza dei suoi avversari. Chissà se Vettel pensa a questo, quando dice di avere «già in mente un piano per battere Ha-

milton». Di fronte a Seb c’è l’anno della verità, dopo l’assalto al titolo fallito più per i suoi sbagli che per i limiti della Ferrari nella passata stagione. Potrebbe aiutarlo il desiderio di rivincita, la stessa voglia che ha animato Hamilton, però serve anche una rossa in grado di lottare ad armi pari con la Mercedes. Altrimenti la montagna da scalare diventereb­be un Everest. Se parte davanti, se la macchina è veloce e lo asseconda, insomma se si crea quell’alchimia perfetta che c’era all’inizio dell’anno scorso, allora Vettel può diventare un avversario letale anche per super Hamilton. Ricordate le vittorie a Melbourne, in Bahrain e a Montecarlo, quando con la Ferrari faceva i numeri sfruttando al massimo le gomme larghe della Pirelli?

NERVI

L’importante è che tenga a freno i nervi, quell’eccesso di agonismo che a Baku lo portò alla clamorosa ruotata contro Lewis, poi rivelatasi un contraccol­po pesantissi­mo. Fa parte della storia di Seb, «un tedesco emotivo che per carattere mi ricorda un meridional­e», come ha detto il presidente Sergio Marchionne, e gli era già capitato ai tempi dei Mondiali con la Red Bull lottando contro Mark Webber, Fernando Alonso e Daniel Ricciardo. E’ ora che Vettel trasformi la grinta al volante in una medicina senza controindi­cazioni. Problema invece estraneo a Verstappen: quello dei tre che non ha nulla da perdere. Max vive l’eta dell’incoscienz­a, si affida al rischio e all’istinto, corre sempre al limite, sempre con il coltello fra i denti, spinto dai suoi vent’anni e da un immenso talento. L’anno scorso, quando ha avuto la macchina giusta, è stato capace di sverniciar­e Hamilton in Malesia e Vettel in Messico, perciò può essere una mina vagante, se la Red Bull durante il campionato avrà un motore Renault all’altezza. L’unico limite è l’esperienza. «Ma io mi sento pronto per vincere il Mondiale — assicura Max con la solita, spavalda spensierat­ezza —. Se potrò giocarmela, ci sarà da divertirsi».

VERSTAPPEN

Si sente pronto a lottare per il titolo, si affida all’istinto e corre col coltello tra i denti però gli manca l’esperienza

●La sazietà pare l’unico nemico per Hamilton. Seb letale se ritrova una rossa al top. La forza di Max: ha nulla da perdere

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● 1. Lewis Hamilton, 33 anni, 4 titoli mondiali, 72 pole position e 62 gran premi vinti; ● 2. Sebastian Vettel, 30, 4 mondiali, e 47 vittorie (8 in rosso), 50 pole position; ● 3. Max Verstappen, 20 anni, 3 vittorie EPA-IPP-AFP
3 ● 1. Lewis Hamilton, 33 anni, 4 titoli mondiali, 72 pole position e 62 gran premi vinti; ● 2. Sebastian Vettel, 30, 4 mondiali, e 47 vittorie (8 in rosso), 50 pole position; ● 3. Max Verstappen, 20 anni, 3 vittorie EPA-IPP-AFP
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