Magie in Primavera e gol con l’Under 18: come cresce Rauti!
●A segno contro l’Olanda, il talento alla conquista della prima squadra: «Ed è un bravo ragazzo»
L’Olanda e lo stadio di Biella gli rimarranno a lungo impressi nella memoria. Perché a Nicola Rauti da Legnano è riuscita un’impresa tipica dei grandi attaccanti, quella di andare a segno al debutto in Nazionale. La Nazionale in questione è l’Under 18: Rauti, uno dei profili più talentuosi della Primavera granata, era stato convocato dal c.t. Daniele Franceschini per affrontare l’Olanda. Sono bastati pochi giorni di ritiro per convincere il tecnico azzurro che lo ha subito schierato fra i titolari: esterno alto di sinistra nel 43-3 che ha sfidato gli Orange e successo per 3-1 (a segno anche lo spezzino Samuele Mulattieri e l’interista Davide Merola) che, dopo il pareggio nell’amichevole dello scorso 7 febbraio in Francia, rappresenta la prima vittoria del 2018 per l’Under 18 italiana.
AMBIDESTRO Rauti non ha patito l’emozione del debutto; anzi, ha ripagato la fiducia dell’allenatore con un bel gol di rapina dentro l’area, con quel piatto mancino di controbalzo che ha battuto il portiere De Keijzer sfruttando al meglio il cross dalla sinistra del terzino interista Corrado. E dire che il bomber che compirà 18 anni fra meno di un mese predilige il piede destro; è un attaccante moderno, che può fare l’esterno sinistro con piede invertito per accentrarsi e andare al tiro, oppure il centravanti. Ma negli ultimi tempi, dopo l’infortunio di Millico, Rauti si è spostato anche a destra dimostrando di poter ricoprire qualsiasi zolla dal centrocampo in su. I suoi tecnici, Federico Coppitelli in testa, ne apprezzano pure la fisicità: rispetto a quando venne scoperto nel Novara dal responsabile del settore giovanile del Toro Massimo Bava, Nicola è cresciuto in centimetri e ha messo su chili. Logico, visto che all’epoca aveva solo 14 anni; ma se ai tempi dei Giovanissimi era magro e snello, l’evoluzione fisica gli ha permesso di diventare un attaccante esplosivo, che può far leva sulla potenza fisica e che ha dalla sua anche una qualità unica per un attaccante: «vede» la porta. Una peculiarità che ha già dimostrato anche in prima squadra quando, a inizio stagione, Mihajlovic lo volle mettere alla prova in una amichevole del giovedì, a Lu Monferrato: in quella circostanza Nicola segnò una tripletta.
BRAVO RAGAZZO Il riassunto della sua crescita fisica è facilmente riscontrabile nel rendimento in campo: perché il Toro, a livello di 2000, ha una squadra ricca di talento e di prospettive, ma Rauti era partito un po’ in sordina. I primi tempi, infatti, era meno accreditato di altri suoi compagni, e se ha saputo mettere la freccia fino a diventare uno dei ragazzi più interessanti è anche grazie a quel carattere che lo fa apprezzare da tutta la galassia granata: «È un gran bravo ragazzo», certifica chi lo segue quotidianamente nel Toro. Uno di quei ragazzi da non perdere di vista. Lo dimostra il fatto che la curiosità degli addetti ai lavori si sta concentrando attorno a questo ragazzo che fuori dal campo studia e che ha dalla sua anche l’umiltà dei forti. Una qualità preziosa, che però non va persa neppure dopo il gol segnato all’Olanda.