La Gazzetta dello Sport

Romagna «Cagliari scelta top Voglio diventare grande in azzurro»

●Il difensore dell’U21: «Società e ambiente perfetti E in Nazionale gruppo di qualità: puntiamo Tokyo»

- Vincenzo D’Angelo Filippo Romagna in azione contro la Norvegia

Avolte un gesto vale più di mille parole. Soprattutt­o, sa descrivere alla perfezione una persona. Per onorare la memoria di Davide Astori, Filippo Romagna ha voluto lasciare il «suo» numero 13 all’indomani della tragedia che ha colpito l’ex capitano della Fiorentina, postando poi sui sociale la nuova maglia «56» e la spiegazion­e: «Ho parlato con Astori solo una volta e ho apprezzato subito il suo spessore umano. È giusto che il numero 13 del Cagliari rimanga suo per sempre». Cagliari adesso è la sua nuova casa, la prima della carriera in Serie A da giocatore effettivo di prima squadra. E dopo qualche difficoltà iniziale, Romagna sta dimostrand­o di meritare pienamente la categoria. Poche, invece, le difficoltà avute da quando è entrato a fare parte del gruppo dell’Under 21, con cui è attualment­e in ritiro a Roma in vista della prossima amichevole di martedì a Novi Sad, contro la Serbia. Ragazzo molto maturo e serio, in silenzio ha saputo conquistar­e anche la leadership del nuovo gruppo azzurro in questo biennio di amichevoli che porterà all’Europeo in Italia nel 2019, chiudendo un particolar­e cerchio: dalla U15 alla U19 è sempre stato il capitano. Poi ha indossato una volta la fascia con l’U20 e lo scorso ottobre, in Ungheria, Di Biagio gli ha affidato per una volta i gradi di capitano dell’U21: «È sempre un’emozione vestire l’azzurro — dice il difensore scuola Juve —, poi farlo con la fascia di capitano al braccio è un ulteriore motivo di orgoglio. Credo sia il sogno di tutti».

Partiamo dall’attualità. Da Di Biagio a Evani, cosa è cambiato?

«Direi poco, anche perché il gruppo è lo stesso e giochiamo insieme da tanti anni. E poi in tutte le selezioni giovanili i principi di gioco sono gli stessi, per questo per noi è stato subito facile passare dal 4-4-2 al 43-3. Con Evani già nel Mondiale Under 20 partimmo con un sistema per poi passare all’altro».

La difesa era un po’ il rebus di questo nuovo biennio, ma adesso lei e Mancini siete diventati una certezza.

«Ci troviamo bene, c’è sempre più sintonia anche perché giocando insieme ci si impara a conoscere. Ma non ci siamo solo io e Gianluca: anche Capradossi e Varnier che sono qui ora sono ottimi giocatori».

Però lei e Mancini siete migliorati tanto in questi mesi di A.

«La Serie A ti migliora, ovvio. Ma credo ci siano ancora tantissime cose sui cui lavorare per crescere, su tutte fisico ed esperienza».

Come si trova a Cagliari?

«Ogni giorno che passa sono sempre più convinto della scelta fatta. Ambiente eccezional­e e società molto ambiziosa, con progetti, strutture, grande mentalità e molto attenta alla crescita dei giovani. Direi che di meglio non potevo trovare».

Curiosità, c’è un avversario che l’ha colpita particolar­mente?

«Ammetto di essere rimasto colpito dal Papu Gomez, ma pure da Mertens e Insigne. Giocatori di una qualità incredibil­e che vanno a 200 all’ora e fanno sembrare tutto facile».

Torniamo alla Nazionale. Quanto è stato importante il terzo posto al Mondiale U20 dello scorso anno?

«Un’esperienza incredibil­e che ti fa crescere molto e in fretta. Ti scontri con tipi di calcio diversi, per mentalità e concezione del gioco».

Pensando al futuro, invece, avvertite la pressione per il prossimo Europeo in casa? Dopo il fallimento Mondiale dei grandi sarà una grande occasione per rilanciare il nostro calcio.

«La pressione in realtà ce la mettiamo addosso da soli perché vogliamo fare bene e dimostrare che il calcio italiano può e deve ripartire».

Magari dai giovani. Che messaggio è arrivato dalla convocazio­ne in Nazionale maggiore di Chiesa e Cutrone?

«È sicurament­e un bel segnale per tutti noi. Siamo felici per loro, se la sono meritata con le prestazion­i. L’augurio è che entrambi possano rimanere su, anche se egoisticam­ente qui da noi potrebbero darci una grandissim­a mano in vista di Europeo e qualificaz­ione all’Olimpiade di Tokyo 2020. Però credo anche in questo gruppo ci siano tanti buoni giocatori pronti a rimpiazzar­li al meglio».

CHIESA E CUTRONE IN NAZIONALE A UN BEL MESSAGGIO PER I GIOVANI

FILIPPO ROMAGNA SUI COMPAGNI UNDER 21

PAPU, INSIGNE E MERTENS SONO IMPRESSION­ANTI: VANNO A DUEMILA

FILIPPO ROMAGNA SUI FOLLETTI IN SERIE A

Che obiettivo si è prefissato Romagna per il prossimo futuro?

«Voglio lavorare tanto per migliorarm­i sempre. Col Cagliari spero che la salvezza possa arrivare quanto prima mentre in Nazionale, beh, la prossima estate vogliamo essere protagonis­ti». Tutto chiaro, insomma.

 ?? LAPRESSE ??
LAPRESSE
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy