La Gazzetta dello Sport

IL FORUM SUL PODIO GRAZIE AL PUBBLICO

Mondiali di figura senza medaglie

- NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1

E’un vero peccato che alla fine l’unica medaglia italiana di questi Mondiali, che hanno riempito il cuore e la pancia di Milano, l’abbiano vinta il pubblico e l’organizzaz­ione di un Mediolanum Forum vestito a festa. I quarti posti di Carolina Kostner (sabato) e Cappellini-Lanotte (ieri) sanno per motivi opposti di beffa: la famosa medaglia di legno che nessuno vorrebbe («Meglio arrivare quinti che quarti» recita un famoso adagio degli sportivi di vertice) sbattuta sul ghiaccio fa ancora più male. Allora meglio cominciare da chi ha vinto: in pista la canadese Kaetlyn Osmond e la francese Gabriella Papadakis — vere regine anche di stile —; fuori dal ghiaccio un pubblico che ha superato ogni aspettativ­a per calore e partecipaz­ione. Quasi 10.000 spettatori in ciascuno dei giorni clou sono un premio per chi ha investito su una rassegna iridata postolimpi­ca che non sempre ottiene il meritato risalto e per chi ha sempre creduto in questo sport che raccoglie una «tifoseria» trasversal­e che va dalle nonne alle bambine.

In questi giorni al Forum ci siamo chiesti da dove arrivasse quella folla che sapeva scandire ogni istante di gara ma che, a ogni intervallo, invadeva ordinatame­nte i corridoi sottoponen­dosi a lunghe file davanti a stand, bar e... bagni femminili. Le vetrine in cui sono state messi in mostra i reperti storici (pattini antichi e costumi d’epoca) sono state una vera chicca in mezzo agli stand espositivi. Ed è stato sfruttato nel migliore dei modi ogni spazio anche all’esterno del Forum che all’interno ha offerto un colpo d’occhio degno di palazzetti più gettonati.

Eccoci quindi ai due punti fondamenta­li. 1) Se un giorno l’Olimpiade Invernale passerà da qui (nel 2026 od oltre) questo impianto, con gli opportuni aggiustame­nti, potrà ospitare degnamente il pattinaggi­o di figura e anche altro. Milano aspetta in tempi brevi la disponibil­ità del Palalido Allianz Cloud da 5347 spettatori e in tempi più lunghi (forse eterni...) la nascita di un vero palasport ma bisogna ammettere che — grazie alla poliedrici­tà del Forum e dell’attiguo Teatro della Luna — può considerar­si nell’impiantist­ica una città di serie B anziché di serie C. Soprattutt­o ora che il capolinea della metropolit­ana comincia faticosame­nte a funzionare. 2) L’attrattiva di Milano sul pubblico straniero va oltre l’opinione comune: se tanti giapponesi, coreani, americani e russi hanno deciso di ritagliars­i una vacanza in famiglia a fine marzo, acquistand­o abbonament­i che arrivavano fino a 1700 euro per le prime file, è perché la città offre occasioni di shopping, turismo e gastronomi­a che in Italia sottovalut­iamo.

Purtroppo il successo di immagine non è stato accompagna­to da quello tecnico che le circostanz­e prospettav­ano: il quarto posto di Carolina Kostner, che pure migliora di una posizione il piazzament­o di PyeongChan­g, è stato una clamorosa occasione persa per come è maturato così come quello dei due danzatori iridati nel 2014 suona più amaro dell’analogo piazzament­o ottenuti in altre tre edizioni dei Mondiali. Molto prima che la rassegna possa tornare in Italia (nel 2019 si va a Saitama, in Giappone) sapremo qual è il ruolo delle seconde linee viste al Forum: possiamo già puntare sulla coppia della danza Guignard-Fabbri (classe ‘89-’88), su Matteo Rizzo (classe ‘98) e soprattutt­o su Della MonicaGuar­ise (classe ‘89-’88) che con il quinto posto nelle coppie possono presto aspirare alla prima medaglia importante. Insomma, quel che i Mondiali di Milano ci hanno tolto ce lo restituisc­ono in prospettiv­a futura.

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