La Gazzetta dello Sport

Kovacevic e Lanza Trento si prende la semifinale

●Verona travolta. Il capitano: «Abbiamo dimostrato che quando conta tiriamo fuori ciò che serve»

- Davide Romani INVIATO A TRENTO

L’affidabili­tà di Kovacevic, il talento e l’intelligen­za di Giannelli, il cuore di Lanza. Trento conquista la sua 4ª semifinale scudetto consecutiv­a. E come la favola di Pollicino, la Diatec segue i sassolini lasciati in gara-1 per ritrovare la strada della semifinale. Nella prima sfida playoff a finire il match al tiebreak al servizio fu Luca Vettori (premiato poi come mvp), ieri a iniziare la decisiva gara-3 contro Verona è stato ancora l’opposto ex Modena che dal 2° set in poi ha raddrizzat­o un avvio da dimenticar­e (9 punti col 47% in attacco, rispetto a un punto e il 20% in attacco). «Siamo stati proprio bravi – riassume Filippo Lanza, capitano di Trento e mvp del match -. Abbiamo dimostrato che quando conta tiriamo fuori quello che serve per vincere. L’abbiamo fatto in Champions con lo Chaumont e ci siamo ripetuti con Verona. Un successo costruito al servizio. Li abbiamo messi in difficoltà costringen­doli a giocare la palla molto staccata». Una netta vittoria che mette in secondo piano la polemica dei tifosi trentini per la scelta della Lega di mettere il match al sabato alle 18 (la Curva Gislimbert­i ha esposto lo striscione: «Lega e Rai senza di noi siete niente. Il volley non vive senza la sua gente»).

FATICHE EUROPEE Verona, rispetto alla Diatec, paga pesantemen­te l’intensa settimana europea con la trasferta ad Ankara per gara di ritorno della semifinale di Cev, e non riesce a impostare il match sulla durata. Una caratteris­tica che invece ha contraddis­tinto questa serie nelle prime due sfide (3-2 in 2 ore e 19 minuti in gara-1 e 3-2 in 2 ore e 25 minuti in gara-2). «Siamo felici per questo traguardo – racconta Angelo Lorenzetti, tecnico di Trento -. A inizio stagione l’approdo a questa semifinale sembrava lontanissi­mo e invece ci siamo riusciti». Un percorso lungo, costellato di tante cadute quello di Trento. Ma nella settimana importante è venuto fuori il valore di questa squadra: «Volevamo dare a Trento la possibilit­à di stare nelle prime 4. I ragazzi si sono aggrappati a questo desiderio e sono stati bravi – continua Lorenzetti -. Lo dedichiamo a quei bambini che eravamo e che sognavano di giocare queste partite».

QUARTI MALEDETTI Verona le prova tutte per riemergere dalle sabbie mobili di gara-3. Grbic prima si gioca la carta Mengozzi per Birarelli, poi nel 3° set toglie uno spento Stern (6 punti col 29%) e prova l’assetto con tre schiacciat­ori: Jaeschke, Maar e Manavi. Ma Trento con il trascorrer­e della partita ha trovato sempre più feeling ed è stato impossibil­e ripetere la rimonta di gara-1. E ancora una volta la corsa dei veneti si ferma ai quarti di finale: «Purtroppo in queste partite trovi campioni che sono in grado in un fondamenta­le di chiudere la partita – racconta Nikola Grbic, tecnico di Verona -. Lanza e Kovacevic nelle prime due sfide avevano avuto problemi in battuta mentre in questa gara-3 l’hanno decisa al servizio (4 ace Kovacevic, 3 Lanza, ndr)». Ora per Trento una domenica di relax a godersi l’altra gara-3 che deciderà l'avversaria: «Meglio incontrare Perugia – conclude Filippo Lanza -. Così con una squadra più forte giochiamo più cattivi». Ora Lorenzetti è pronto a guidare i suoi ragazzi alla ricerca di altri sassolini che li possano spedire in finale anche se l’ipotesi Perugia non lascia sonni tranquilli. «Vogliamo andare per essere protagonis­ti rispetto a squadre che ci hanno fatto vedere poco la palla in questa stagione – conclude Lorenzetti -. Proveremo a recuperare questa differenza».

69

IL NUMERO

La percentual­e di Pippo Lanza che ha attaccato 16 palloni. Per lui anche un muro e tre ace

 ?? TRABALZA ?? Uros Kovacevic, 24 anni, fra i migliori ieri in campo a Trento
TRABALZA Uros Kovacevic, 24 anni, fra i migliori ieri in campo a Trento

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