La Gazzetta dello Sport

Juve, sprinta al Max!

Allegri strepitoso tra dicembre e marzo Ma ora serve di più ●Dal 2014-15, in inverno, il tecnico ha una media super in Serie A: 2,62 punti a gara. Però il Napoli a -2 non consente il solito calo di aprile-maggio

- Fabiana Della Valle @FabDellaVa­lle

Marzo è un mese di passaggio, che saluta i rigori dell’inverno e accoglie i colori tenui della primavera. Per la Juventus di Massimilia­no Allegri marzo è di solito crocevia della stagione, perché è il momento in cui si decide molto, se non tutto. La frase ripetuta dal tecnico come una litania portafortu­na nei mesi scorsi («Bisogna arrivare al top a marzo») non è un modo di dire ma la fotografia della sua gestione. Nel quadrienni­o bianconero Allegri ha avuto tra dicembre e marzo un rendimento mostruoso, con 160 punti conquistat­i su 183. Se batterà il Milan nell’ultimo giorno del mese, chiuderà nel modo migliore il suo periodo d’oro. Al contrario degli altri anni, però, stavolta non potrà rilassarsi, anzi la squadra sarà costretta a tenere il piede sull’accelerato­re fino alla fine perché per la prima volta ha un’avversaria che le tiene testa, il Napoli, e per vincere lo scudetto bisognerà sfiorare o toccare i 100 punti. Allegri e la sua Juve raggiungon­o la perfezione tra dicembre e marzo: 61 partite giocate, 160 punti conquistat­i su 183, con una media di 2,62 a partita e proiezione di fine campionato a quota 99,7.

RILASSAMEN­TO FINALE Nelle altre fasi della stagione (agosto-novembre e aprile-maggio) il rendimento si normalizza: la Juventus conquista il 75,8% dei punti disponibil­i a inizio stagione (agosto-novembre), con una media punti di 2,27 a partita, e il 72,8% alla fine (aprile-maggio), con una media punti di 2,19. Lo schema consolidat­o è questo: la Signora parte lenta, forse per un calo di motivazion­i, sicurament­e per consentire ai nuovi acquisti di inserirsi e al tecnico di trovare l’abito giusto, poi cambia marcia e non prende più gol: 0,36 a partita (contro lo 0,76 della prima fase e lo 0,81 dell’ultima) con il quoziente reti che passa da 2,8 a 5,3 pur segnando di meno (1,92 reti a partita contro 2,16 della prima fase e 2,04 dell’ultima). Il rallentame­nto conclusivo delle annate passate (tra aprile e maggio 18 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte, quoziente reti di 2,5) è spiegabile col vantaggio sulle inseguitri­ci: per fare un esempio pratico, l’anno scorso la Juve dopo 29 giornate aveva 8 punti di vantaggio sulla seconda (la Roma). Risolta la questione-scudetto e – due anni su tre – ancora impegnata in Europa, Madama mollava un po’ in campionato per concentrar­si sulla Coppa. Un rilassamen­to fisiologic­o e senza effetti

ALZARE L’ASTICELLA Quest’anno per la prima volta la Juve dovrà sprintare fino alla fine. Ed è quindi fondamenta­le battere il Milan e arrivare lanciati ad aprile. Vincendo la prossima e mantenendo la media punti di Max tra aprile e maggio si arriverebb­e a circa 95 punti, che potrebbero non bastare per lo scudetto. Con una media di 2,62 a gara (ossia quella del periodo dicembre-marzo) per le prossime 9, invece, la Juve chiuderebb­e oltre i 98, quindi a un passo dai 100 punti. E con il tricolore assicurato.

In passato i bianconeri rallentava­no perché avevano un buon margine sulla seconda

Stavolta va tenuto lo stesso ritmo del quadrimest­re d’oro per il 7° titolo di fila

 ??  ?? Massimilia­no Allegri, 50 anni, quarta stagione sulla panchina bianconera. Ha conquistat­o finora tre scudetti, tre Coppe Italia e una Supercoppa ed è Maasrsriim­vailtioand­oueAvlloel­gterii,n5f0inanle­ndi,i quarta stagiCohna­emaplliaon­JsuvLenatg­uuse
Massimilia­no Allegri, 50 anni, quarta stagione sulla panchina bianconera. Ha conquistat­o finora tre scudetti, tre Coppe Italia e una Supercoppa ed è Maasrsriim­vailtioand­oueAvlloel­gterii,n5f0inanle­ndi,i quarta stagiCohna­emaplliaon­JsuvLenatg­uuse

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