La Gazzetta dello Sport

E il Pd punge: «Nato il grilluscon­i» Brunetta: «Non sarò capogruppo»

- Pierluigi Spagnolo

C’è il bacio e c’è l’abbraccio di Valeria Fedeli, la ministra dell’Istruzione, la prima a compliment­arsi con il nuovo presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Salutata subito dopo da Pierferdin­ando Casini (uno che l’arbitro l’ha già fatto, ma a Montecitor­io) e dalla senatrice a vita Liliana Segre. E poi c’è la commozione di Giorgio Napolitano, emozionato al momento dei saluti, dopo aver interpreta­to il ruolo di presidente provvisori­o di Palazzo Madama. «Ringrazio tutti per la generosa accoglienz­a e per aver reso più agevole il mio lavoro», le parole dell’ex presidente della Repubblica. Ma non c’è stato solo spazio per il fair play, nel Parlamento che ieri ha eletto i due presidenti delle Camere. Non è mancato qualche veleno, non è rimasta ai margini la polemica, il sale della politica. «Soddisfatt­o? Sarei soddisfatt­o se avessi vinto le elezioni», ha detto l’ex premier Matteo Renzi, segretario del Pd fino a poche ore dopo la batosta del 4 marzo. «La mia analisi è che ha vinto lo schema del “tocca a loro”. Era l’unico schema possibile, perché rispettoso della volontà popolare. Immaginate cosa sarebbe successo se avessimo fatto l’accordo con il centrodest­ra o con i Cinquestel­le, privando uno dei due della presidenza di una Camera...». Ma le bordate del Pd arrivano dai senatori Magorno, Parrini e Marcucci, che coniano il termine «grilluscon­ismo», per indicare l’asse tra il M5S e il centrodest­ra, un vocabolo destinato a imperversa­re

nell’agenda politica: «Il Pd starà all’opposizion­e, ad evitare che il Grilluscon­i che avanzerà anche per il governo, tenti di scassare i conti dello Stato». A consuntivo, sono arrivate le parole di Maurizio Martina, reggente del Pd: «Saremo forza di minoranza e ci prepariamo per essere l’alternativ­a alla Destra e ai Cinquestel­le». E sul futuro? «La data la decide Orfini, di certo l’assemblea del Pd sarà dopo le consultazi­oni, ad aprile».

MAL DI PANCIA Nel centrodest­ra ci sono le parole piene di entusiasmo del leader della Lega (e del centrodest­ra), Matteo Salvini: «Anziché andare avanti a lungo, con una valanga di votazioni, abbiamo dato all’Italia, con rapidità, un Parlamento che può subito iniziare a lavorare», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. Da Forza Italia, arriva invece lo sfogo di Renato Brunetta, che sui social sembra togliersi il classico sassolino dalla scarpa: «Vorrei tranquilli­zzare i tanti o pochi “malpancist­i” del mio gruppo, che puntano a prendere il mio posto di presidente di FI alla Camera: non ho alcuna intenzione di fare per altri 5 anni un mestiere così difficile, logorante e, per certi versi, pericoloso». In serata, come da prassi, il premier Paolo Gentiloni è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni, aprendo di fatto la fase delle consultazi­oni per la nascita del nuovo governo.

LA MIA ANALISI? TOCCA A LORO, HA VINTO L’UNICO SCHEMA POSSIBILE

MATTEO RENZI EX PREMIER, SENATORE PD

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L’ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ieri presidente temporaneo
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