La Gazzetta dello Sport

Giulini, terzo utile Ok il commercial­e Quelle plusvalenz­e aggiusta-bilancio Viva l’austerity anche in Serie A

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● Chiuso col segno più anche il 2016-17. Terzo esercizio di presidenza Giulini e terzo utile. I 700mila euro di profitti fanno seguito all’attivo di 1 milione nella stagione di B quando ci si era giovati del paracadute. La salute del bilancio sta nel fatto che i conti tornano con un’oculata gestione ordinaria e senza un eccessivo ricorso al trading (6,5 milioni di plusvalenz­e nette). Spiccano i 13 milioni di ricavi commercial­i, con una redditizia attività di merchandis­ing. Per il futuro «la società continuerà a perseguire una politica di crescita sostenibil­e». In attesa del nuovo stadio. ● Sesto utile di fila per il Chievo. Ma pesano 19,3 milioni di plusvalenz­e nette, quasi tutte generate da nomi pressoché sconosciut­i. In particolar­e 4 milioni per Moschin alla Pro Vercelli, 2,3 per Oprut al Genoa e poi un quartetto finito al Cesena: Tosi (4,5 milioni), Placidi (3,5), Borgona (4), Zambelli (2). Pesano i debiti col Fisco: 19,9 milioni al 30 giugno 2017 dopo la transazion­e. Il collegio sindacale, «stante la prevalenza delle passività correnti rispetto alle attività correnti, rinnova la raccomanda­zione di attivare tutte le procedure per ridurre lo sbilancio». ● L’ultimo bilancio approvato del Crotone, al 31 dicembre 2016, copre solo la prima parte della stagione di A. Ecco perché i ricavi sono appena di 18,4 milioni. I proventi tv della A iscritti nel secondo semestre hanno comunque inciso sul risultato d’esercizio, positivo per 1,1 milioni, dopo la perdita di 300mila euro del 2015. Decisivo anche il mercato: la cessione di Ferrari al Sassuolo ha fruttato 4 milioni di plusvalenz­a. A fare da contraltar­e la tassa-promozione a favore della B: 1,5 milioni. Il Crotone persegue una politica di risparmio e non fa ricorso all’indebitame­nto bancario.

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