La Gazzetta dello Sport

Kessie infinito: in campo 60 ore Franckamen­te insostitui­bile

●L’ivoriano a oltre 3.600 minuti stagionali E in Juve-Milan poteva essere bianconero

- Luca Bianchin

Franck Kessie, quando può, gioca. Nelle vacanze di Natale 2016 postò una foto in cui aveva i pantalonci­ni dell’Atalanta e la maglia del Den Haag, squadra olandese. Franck stava facendo una partitella con gli amici in un campo in terra, simile a quelli dei suoi anni in Costa d’Avorio quando, si racconta, giocò due partite in un giorno, una in fila all’altra. Il fisico non era un problema e non è un problema nemmeno ora. Franck sabato ha giocato in Francia con la nazionale: ha fatto 2-2 con il Togo allo stadio di Beauvais che, a proposito di gente con il fisico, ospita anche partite di rugby. Franck ha giocato 75 minuti, aggiornand­o il contachilo­metri. Tra campionato, Coppa Italia e coppe europee ha giocato 3.612’, 60 ore abbondanti: il top in A. Tra tutti i giocatori di movimento dei cinque grandi campionati – Inghilterr­a, Spagna, Germania, Italia e Francia – solo otto sono stati utilizzati più di lui.

PREGI E DIFETTI Franck del resto per il Milan è fondamenta­le. Montella e Gattuso lo hanno usato quasi sempre, risparmian­dogli partite inutili come quelle contro Shkendija e Rijeka. Franck si è fermato solo una domenica per squalifica ed è stato sostituito all’intervallo nel derby di andata. Logico abbia accumulato primati. Nel Milan 2017-18 è primo per minuti, per chilometri percorsi, per recuperi. Se esistesse una classifica per utilità, Kessie sarebbe sul podio. A inizio stagione era considerat­o l’unico insostitui­bile, il mercato di gennaio non ha portato novità così Franck al Milan sembra un pezzo unico. I suoi difetti si vedono a occhio nudo, due in particolar­e: la tecnica e la precisione al tiro. Quando deve impostare fa fatica (e sbaglia qualche passaggio di troppo), quando deve calciare non è un mostro di precisione. Eppure il Milan non rinuncia mai al suo 79, anche perché non ha un giocatore simile. I vice-Kessie sono Montolivo e Locatelli, che ovviamente hanno caratteris­tiche molto diverse, nascono come giocatori di qualità e restano importanti soprattutt­o in costruzion­e.

SHEVA Franck invece ha presenza fisica, si fa sentire in tutto il campo, è utile da area ad area. Ieri in un forum dedicato ai videogioch­i ci si chiedeva se Kessie fosse il miglior centrocamp­ista tra i «box to box», quelli capaci di fare la differenza in due metà campo, da un’area all’altra. Risposta realistica: no, è presto. Però un dato colpisce. Tra tutti i centrocamp­isti puri – escludendo numeri 10, ali ed esterni offensivi – Kessie è il terzo nell’Europa che conta per palloni toccati nell’area avversaria. La compagnia è nobilissim­a: il primo è Dele Alli con 185, il secondo David Silva con 154, al terzo posto assieme a lui c’è Milinkovic a 134. Cristante, altro uomo-Gasp, è quinto. Franck negli scontri diretti del 2018 con Milinkovic non ha sfigurato, mentre la rivincita con Cristante arriverà a maggio. Prima, tra cinque giorni, ci sarà Juve-Milan. Pochi lo sanno, ma Franck ha rischiato di avere l’altra maglia a strisce. Un anno e mezzo fa rispose così a una domanda sulla Juve: «Dopo il Mondiale Under 17 del 2013 mi voleva. Io da piccolo però guardavo soprattutt­o il Milan. Che giocatore era Shevchenko...». Detto in tempi non sospetti, vale doppio.

 ?? LAPRESSE ?? Franck Kessie, 21 anni, ha giocato il Mondiale Under 17 del 2013 con la Costa d’Avorio
LAPRESSE Franck Kessie, 21 anni, ha giocato il Mondiale Under 17 del 2013 con la Costa d’Avorio
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