Cancelo e Kondo: riscatti complicati tra Inter e Valencia
35 milioni per riscattare il portoghese, e potrebbe non bastare la cessione di Kondogbia agli spagnoli
Primavera di rincorse complicate ma decisamente stimolanti per Joao Cancelo, classe 1994, esterno destro portoghese che in un paio di mesi si giocherà Champions e riconferma con l’Inter, oltre a un posto fra i Cristiano boys, che da campioni d’Europa in carica andranno in Russia a caccia del Mondiale.
LA NAZIONALE Zero minuti l’altra sera in amichevole contro l’Egitto. A novembre l’ultimo gettone, 45’ contro l’Arabia Saudita, in totale sei presenze e tre gol per Cancelo. A segno nelle prime tre gare con la maglia del Portogallo: contro Gibilterra (settembre 2016), Andorra e Far Oer. A tenerlo lontano dalla Nazionale dei grandi, tanta Under 21, l’Europeo di categoria la scorsa estate e il guaio al ginocchio (legamento collaterale) subito in agosto. In patria, la concorrenza è tanta e di qualità. Fernando Santos, c.t. del primo grande successo internazionale del calcio portoghese, dovrà gestire una dura corsa a quattro per le due maglie a disposizione sulla fascia destra difensiva. Cancelo se la dovrà vedere con Cédric Soares, Nélson Semedo e André Gomes Magalhães de Almeida. Particolarmente «pericolosi» i primi due. Cédric è uno degli eroi di Francia 2016, sempre titolare e mai sostituito dagli ottavi di finale in poi, contro Croazia, Polonia, Galles e Francia. Di fatto, il difensore del Southampton vanta un «diritto acq uisito» a livel lo di conv ocazio- ni. Semedo è invece forse il più forte di tutti oggi, gioca non a caso nel Barcellona, anche se in questo momento deve smaltire un problema muscolare a una coscia. Più indietro Almeida, nonostante stia facendo un’ottima stagione con il Benfica e sia probabilmente il più duttile tatticamente.
TRAMPOLINO
INTER Cancelo ha comunque una carta importantissima da giocare in vista della Russia: l’Inter! Un finale di stagione da protagonista in un club tanto importante condizionerebbe eccome le scelte del c.t. portoghese. Dopo un inevitabile periodo di ambientamento, il 23enne ragazzo di Barreiro (Distretto di Setúbal) è diventato un punto fermo nelle strategie di Luciano Spalletti. Cancelo copre, spinge, ispira e a tratti trascina l’intera squadra. Un vero e proprio leader in campo, come a Genova, contro la Samp, quando è entrato in quasi tutti i gol nerazzurri. Dieci volte titolare nelle ultime undici gare dell’Inter, mai sostituito nelle ultime cinque. I tifosi hanno già lanciato un chiaro messaggio alla società: «Cancelo è il nuovo Maicon». Va dunque riscattato, però 35 milioni (da versare al Valencia entro il 30 maggio) non sono pochi per un club al quale Suning ha per ora imposto la politica dell’autofinanziamento totale.
KONDO E VALENCIA Nello stesso periodo gli spagnoli dovrebbero pagare all’Inter 25 milioni per entrare definitivamente in possesso del cartellino di Kondogbia, ma l’eventuale cessione del francese garantirebbe una limitata plusvalenza in favore dei nerazzurri, e quindi in prospettiva fair play finanziario aiuterebbe fino a un certo punto a livello di copertura dell’affare Cancelo. E non è oltretutto ancora da dare per scontato il riscatto del francese. Lo stesso club spagnolo è infatti costretto a fare qualche attento conto in casa di questi tempi. A parte le questioni fair play finanziario o altro, a Valencia starebbero discutendo con l’Ue riguardo a una multa da 23,4 milioni di euro, così si leggeva in questi giorni anche sull’edizione web del Mundo Deportivo. Molto semplice allora il discorso Cancelo-Inter: in assenza di entrate importanti nel prossimo mercato, in corso Vittorio Emanuele avrebbero di fatto una sola via sicura per portare a casa il portoghese senza entrare in collisione con l’Uefa, ovvero vendere un pezzo da novanta.
IL PROBLEMA Entrambi i club devono far quadrare bilanci condizionati dal fair play finanziario e non solo