Donnarumma gol e l’Empoli sale a 17 Pescara alla deriva
●Andreazzoli allunga la serie positiva verso la A Pettinari sbaglia il rigore del pari: ritorna Zeman?
L’Empoli è un treno senza freni. In gol da 21 gare di fila, frantuma il primato stagionale di risultati utili consecutivi: ora è a 17 (11 vittorie e 6 pari), aspetta giovedì la Salernitana e a Pasquetta recupererà a Foggia. Andreazzoli stende pure il Pescara, ma rischia la beffa con due regali, folli, dei suoi e un missile terra area di Brugman che vanifica l’unica palla gol, vera, costruita tutta dagli abruzzesi. Il Pescara sembra in caduta libera: terza sconfitta di fila in casa, arrendevole tutto il primo tempo, nervoso. Fornasier — nell’intervallo — resta negli spogliatoi perché su di giri e Pettinari (molle, assente, abulico, calcia un rigore da schiaffi) alla sostituzione mugugna con il suo allenatore, lesto a rifilargli un eloquente «vaffa» invitandolo a sedersi.
LA CHIAVE Andreazzoli incastona dietro le punte Traore (Zajc è squalificato). Il 18enne ivoriano, reduce da tre gol al Viareggio (migliore dell’edizione 2017) e in campo per 90’ anche mercoledì con la Fiorentina, si muove bene all’inizio (un suo tiro cross che per poco Coda non lo tramuta in autogol) poi esce di scena perché Brugman va in pressing. L’inizio è monopolio Empoli, il Pescara si consegna: ben 7 toscani davanti la linea del pallone, tra punte e inserimenti. L’infortunio lampo di Krunic cambia nulla. Empoli avanti tutta, Pescara senza una trama e nessuna voglia di azzannare pallone e avversari. Lo 0-1 sboccia naturale: tiro di Brighi, la palla si impenna a campanile, Caputo ci si avventa in spaccata deviandola al volo e servendo l’assist a Donnarumma che deve solo appoggiare in rete. «Questi segnano proprio come noi quando avevamo Insigne, Immobile... Verratti» si sente in tribuna. Verissimo.
SUICIDIO Ma il Pescara è un fruscello, la reazione arriva con cadeau dell’Empoli (cross da sinistra, Coulibaly da due metri colpisce palo e Gabriel), soprattutto un passaggio arretrato (40’) di Castagnetti che serve, a Mancuso, pallone e sgroppata in porta (Gabriel, in uscita, tocca palla ma procura il rigore). Pettinari, dal dischetto, mima uno scolaro svogliato consapevole della bocciatura e il portiere para. Il riposo è l’interruzione d’un supplizio non di assalti per il pari. Un po’ si sveglia il Pescara nella ripresa, dopo che due volte (Pasqual punizione, Caputo stop e tiro) rischia lo 0-2. Epifani avanza Brugman, il 3-5-2 diviene un 4-3-1-2 e su respinta della difesa un pallone, da colpire al volo sul dischetto, viene spedito proprio da Brugman su... Marte (29’). Andeazzoli s’aggiusta, coi cambi rinfoltisce la mediana e il Pescara, la porta di Gabriel, non la vede più. Giovedì va a Brescia, poi a Palermo e dopo arriva il Bari. Senza una scossa (il ritorno di Zeman?) son guai.