La Gazzetta dello Sport

LA NUOVA STAGIONE DEI TECNICI PIÙ ESPERTI

- Di NICOLA BINDA

In attesa che il frullatore completi il giro pasquale - prossimo turno ravvicinat­o, recuperi, poi ancora in campo il 7-8 aprile - l’unica cosa certa è che la marcia dell’Empoli è sempre più convincent­e. Tra Frosinone e Palermo sarà duello fino in fondo, con il barometro del momento che pende verso la Sicilia ma che nel corso della stagione ha avuto diverse oscillazio­ni. Ma l’Empoli è l’Empoli, può guardarsi alle spalle e osservare incuriosit­o, e senza preoccupar­si più di tanto. Nessuno ha fatto 17 risultati utili in questo campionato, nessuno segna così tanto, nessuno dimostra con i fatti di essere veramente da Serie A come la squadra di Andreazzol­i. Alla faccia delle cautele del tecnico, molto più convincent­e quando siede in panchina che nel comunicare.

Non è l’unico allenatore di una certa età a mettersi in evidenza (anche) fuori dal campo in questa fase del torneo. Lui lo fa soprattutt­o con i risultati, ci mancherebb­e. Ed è eccellente. Gli altri no. Novellino l’ha fatto sabato mattina con l’uscita infelice verso i sordomuti, la settimana scorsa De Canio aveva mandato a quel paese il team manager (poi arrivato alle dimissioni) che aveva sbagliato una sostituzio­ne, Cosmi ha reagito agli sputi dei tifosi dello Spezia litigando fino al malore degli spogliatoi, Tesser si è fatto espellere per la troppa rabbia. E non parliamo di Zeman, il cui nome torna a circolare per il Pescara, che nel frattempo si sarebbe portato avanti bloccando Bucchi per la prossima stagione: già, ma la società ha visto dov’è oggi la zona retrocessi­one?

Dopo lo scintillan­te girone d’andata, l’arrivo di questa ondata d’esperienza in panchina ha riportato il campionato su binari più lineari. O meglio: la monotonia resta un’altra cosa, ma i colpi di scena, i ribaltoni in extremis e le clamorose rimonte di fine 2017 ormai sono un ricordo. I punti pesano, per carità. Adesso conta la sostanza, ovvio. Così giocando però si perde quel sapore dolce che avevano i risultati della prima parte del torneo, anche le sconfitte. Meno male che qualche giovane resiste e conferma di avere qualità importanti. Su tutti Pippo Inzaghi, che sta portando il Venezia ben oltre le attese e, nella lista delle nuove proposte, è il più papabile per la A. Un difetto? Come suo fratello non è certo amico degli arbitri. Ma crescendo si migliora...

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