Rabbia Pro Vercelli Avellino, punto ok Novellino in silenzio

Si è conclusa con un pareggio e senza gol la sfida tra due squadre assetate di punti in chiave salvezza, ma se per l’Avellino il punto può anche essere utile, per la Pro Vercelli è un risultato amaro da digerire. La squadra di Grassadonia ha fatto la partita, è mancato soltanto il gol, mentre l’Avellino è stato più spettatore che protagonista in campo, sebbene in attacco avesse giocatori come Castaldo e Ardemagni.

BELLA GARA La Pro Vercelli ha fallito l’appuntamento con i tre punti solo perché là davanti, in un attacco che finora ha segnato solo 35 reti con nessun giocatore in doppia cifra, c’è troppa imprecisione. I padroni di casa si sono lamentati anche per un rigore non dato per mani di Morero in area nei primi minuti di gioco: tutto regolare per l’arbitro Di Martino. Grassadonia ha commentato con ironia la decisione: «Non sapevo che in campo si potesse giocare a pallamano». Walter Novellino ha disertato invece la sala stampa, dopo il caso di sabato, al suo posto il vice Eduardo Imbimbo: «In un periodo così difficile o si vive o si muore. Per noi è un punto importante». L’Avellino, infatti, per la prima volta in stagione non ha subito gol in trasferta. La partita, pur senza reti, è stata piacevole. I ritmi sono stati alti, con i padroni di casa che hanno sempre cercato l’incursione dalle parti di Lezzerini. Morra e Reginaldo hanno creato densità nell’area irpina, ma non sono riusciti a segnare. L’Avellino, nel primo tempo, è stato pericoloso solo con Laverone. Nella ripresa la Pro ha alzato il ritmo, ma senza guizzi. Reginaldo su cross di Alcibiade, al 10’, ha fatto quasi urlare di gioia il Piola: la palla invece ha soltanto sfiorato il palo. Così anche quando Castiglia, da angolo calciato da Mammarella, ha mandato la palla sul fondo. Kanoute al 90’ e poi Raicevic nel recupero hanno avuto tra i piedi la palla dell’1-0: anche in questo caso non sono riusciti a calciare in porta. Una lacuna che ha pesato sul risultato finale, che ha fatto sorridere più gli ospiti che i padroni di casa, per i quali la strada che porta alla salvezza è sempre più in salita.