La Gazzetta dello Sport

I tuffi di Beckham, i fioretti e una ciofeca che fa storia To...Rino, che città magica

- Luca Bianchin

Italo Calvino, che a Torino studiava Lettere, scriveva e lavorava, ha lasciato «Le città invisibili», brevi, magici racconti di luoghi fantastici in cui si alternano fatti verosimili e irreali. Torino, nel romanzo della vita di Rino Gattuso, può essere una delle città della serie: è il luogo in cui Ringhio diventa un attaccante, segna gol decisivi a Buffon, calcia alla Beckham davanti a Beckham. È successo tutto, è successo davvero ed è stato bello così. Gattuso in carriera ha segnato 13 gol in campionato, 4 nelle coppe e 1 in Nazionale. Totale, 18, non 180. Eppure due, forse i più iconici, li ha fatti nella città in cui domani pomeriggio porterà i suoi ragazzi. Ha un altro favore da chiederle.

ITALIA 2000 Il 15 novembre 2000 l’Italia giocava in amichevole contro l’Inghilterr­a a Torino e la città era triste. In giornata era morto Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato. Pioveva. Gattuso con la Nazionale aveva cinque partite dalla panchina ma quella sera il Trap decise diversamen­te: titolare. Dopo 57 minuti Rino si scontrò nell’area dell’Italia con Beckham e per Cannavaro quello era rigore. Per Gattuso e per l’arbitro, no. Nella strada verso l’altra metà campo, litigando, Rino urlò «Don’t swim!» a Becks, che non sarà slang di Manchester ma per un italiano si capisce: equivale a «Ehi, non ti tuffare». Arrivato sulla trequarti, Rino si guardò intorno e vide che in zona non c’era nessuno. Allora calciò forte, da 25 metri, mentre Beckham provava a contrastar­lo. Dritto per dritto, la palla andò all’incrocio. Finale: ItaliaIngh­ilterra 1-0, gol di Gattuso. Strana la vita. Rino nella sua biografia ha scritto: «Beckham ha un telecomand­o al posto del piede. Sta a me come un gatto sta all’acqua». Quella sera, commentò: «Io non tiro mai, nemmeno in allenament­o, diciamo che ho sbagliato. Se segno anche con la Lazio, vado a piedi da Padre Pio». Non segnò. La Gazzetta però il 15 novembre scrisse che Gattuso era stato l’ unico tra gli azzurri a interpreta­re l’ impegno come si doveva. Lui e Buffon, che domani sera dovrebbe essere in zona. MILAN 2011 Il 5 marzo 2011 il Milan giocava a Torino con la Juve. Al vecchio Delle Alpi pioveva anche quella volta, piovevano insulti: «Vattene, Delneri vattene...». Bell’atmosfera. Il Milan, lanciato allo scudetto, vinse: altro 1-0, altro gol di Gattuso, addirittur­a di sinistro a Buffon. Ci voleva, perché Rino non segnava da tre anni e veniva dalle critiche per la lite con Joe Jordan durante Milan-Totthenam. Ai giornalist­i, lasciò la frase da titolo: «Ho segnato con un tiro che era una ciofeca, non so nemmeno io come ha fatto a entrare». La «ciofeca» ha fatto storia e se ne parla anche oggi, che sono passati sette anni e Gattuso è allenatore. La Juve intanto ha cambiato casa e allo Stadium con il Milan non ha mai perso: l’ultima vittoria milanista resta quella della ciofeca. Così Torino e Milano, gemellate per l’Olimpiade, per una volta non possono farsi favori. La Juve deve vincere, Gattuso è alla prima allo Stadium e spera che il feeling con la città regga. Un indizio ci sarebbe: Fassone ha puntato su di lui dopo uno 0-0 di Montella contro una squadra granata. Si chiama quasi come lui: (To)Rino.

 ?? ANSA ?? ...E CON IL MILAN Il 5-3-2011 andò allo stesso modo: Juve-Milan 0-1, gol col sinistro di Gattuso, qui con Melo e Robinho. A fine anno sarà scudetto
ANSA ...E CON IL MILAN Il 5-3-2011 andò allo stesso modo: Juve-Milan 0-1, gol col sinistro di Gattuso, qui con Melo e Robinho. A fine anno sarà scudetto
 ?? ANSA ?? UOMO-PARTITA IN NAZIONALE...
Rino Gattuso con Ray Parlour e David Beckham nell’amichevole con l’Inghilterr­a del 15-11-2000: 1-0, gol di Rino col destro
ANSA UOMO-PARTITA IN NAZIONALE... Rino Gattuso con Ray Parlour e David Beckham nell’amichevole con l’Inghilterr­a del 15-11-2000: 1-0, gol di Rino col destro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy