La Gazzetta dello Sport

Salcedo & co.: un Viareggio di talenti

●L’Inter ha messo in mostra Pissardo e Zappa, la Viola Gori e Sottil. A Parma occhio al nipote di Maldini

- Marco Calabresi Vincenzo D’Angelo

Due ore dopo la festa dell’Inter, allo Stadio dei Pini già non c’era più traccia della Viareggio Cup. Via gli allestimen­ti, via i cartelloni pubblicita­ri: ieri pomeriggio era in programma il turno di Serie D, anticipato al giovedì per le festività di Pasqua, e il Viareggio giocava in casa. Ha perso 6-1 contro il Savona, e i (pochi) tifosi in tribuna a rimpianger­e quello che si è visto fino al giorno prima. Ma che cosa resta del Viareggio? L’impresa dell’Inter, prima di tutto. Con la rosa al completo, la squadra di Vecchi non sarebbe stata una sorpresa: con mezza squadra titolare in nazionale o infortunat­a, sì. Resta una Fiorentina dal grande talento ma incapace di gestire il vantaggio in finale. Restano le delusioni di Milan e Torino (entrambe fuori ai rigori negli ottavi), una Juventus un gradino sotto le big e i 3-2 che hanno lasciato a casa Sassuolo ed Empoli, finaliste dello scorso anno entrambe eliminate dalla Fiorentina. Restano il miracolo del Venezia e ancora di più del Parma, semifinali­sta alla faccia del penultimo posto in Primavera 2. E restano diversi talenti che – nonostante la sovrapposi­zione con le qualificaz­ioni all’Europeo Under 19, a cui l’organizzaz­ione vorrebbe rimediare cercando di riportare il torneo a cavallo di Carnevale – potremmo rivedere nelle prime squadre nei prossimi anni. Qualcuno ha anticipato i tempi, e ci si è già affacciato.

PORTIERE Il miglior portiere del torneo è stato Marco Pissardo, un ‘98 che già tre anni fa era in panchina nell’ultima finale vinta dall’Inter di Vecchi. Tra le due finali, un anno di esperienza in prestito al Varese, in Serie D, che è servito per tornare già cresciuto. Ha subito due gol in sei partite, mostrando sicurezza tra i pali e nelle uscite e buoni piedi: decisivo nella serie di rigori contro la Pro Vercelli, come decisivo è stato anche Adorni (Parma), l’altro portiere protagonis­ta del torneo.

DIFENSORI Gabriele Zappa ha vinto il premio come «giocatore più motivato e concentrat­o» della finale. Con la concentraz­ione ha sbagliato pochissimo; le motivazion­i erano altissime, anche perché nei prossimi giorni firmerà il primo contratto da profession­ista. Emanuele Cigagna, invece, gioca nel Venezia e a Viareggio ha confermato di avere il vizio del gol: dopo i quattro in campionato, quello alla Sampdoria nella seconda partita della fase a gironi. È cresciuto nella Liventina (in provincia di Treviso, è tra i CENTROCAMP­ISTI Hamed Junior Traore, quattro giorni dopo l’eliminazio­ne (con polemiche e incidenti) negli ottavi contro la Fiorentina, era in campo con la prima squadra dell’Empoli, contro il Pescara: il Viareggio, l’ivoriano lo aveva giocato già nella passata stagione, sotto età e da protagonis­ta. Il croato Ivan Lepinjica è stata una piacevole sorpresa, come sorprenden­te è stato il cammino del Rijeka, la squadra straniera che è andata più avanti nel torneo (quarti di finale).

ESTERNI Nei quarti è uscito anche il Genoa di Eddy Salcedo, l’altro 2001 d’oro del vivaio rossoblù: Pellegri è andato al Monaco, lui ha già esordito in Serie A e ha qualità fuori categoria. Da dimostrare ancora, ma le premesse ci sono tutte. Per lui, come per Riccardo Sottil: non è un caso che, con la sua uscita dal campo in finale, la Fiorentina non sia praticamen­te più riuscita a superare la metà campo. Il padre Andrea era un difensore centrale: Riccardo, invece, parte largo sulla fascia sinistra, è veloce ma ci sa fare anche con i piedi. Ha segnato contro l’Empoli e l’Inter, e ha fatto a pezzi la Juventus.

ATTACCANTI Il capocannon­iere è stato il croato Sandro Kulenovic, uno che prima dell’inizio del torneo con la maglia della Juve non aveva mai segnato. In Versilia si è scatenato: sei reti, ma tante lacrime dopo la semifinale persa contro la Fiorentina. Il Golden Boy (miglior giocatore) lo ha vinto il viola Gabriele Gori, che in finale non ha inciso ma ha già i movimenti del centravant­i: prima di lui, lo avevano vinto attaccanti come Marilungo, Immobile, Cerri, Bonazzoli e La Gumina, ora in Serie A o Serie B e, nel caso di Immobile e Cerri, anche in Nazionale. Può farcela anche lui.

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LAPRESSE La festa dell’Inter dopo il 2-1 in finale contro la Fiorentina

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