La Gazzetta dello Sport

Il Psg parlerà tedesco Quasi fatta per Tuchel

●Il sergente di ferro ex Borussia preferito al c.t. Low. E anche sul mercato si guarda in Germania, ma il Bayern non molla Lewandowsk­i

- Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso

Non sarà Allegri. Né Conte, Ancelotti o Mancini. Ma neppure Luis Enrique o qualche portoghese. A guidare il Psg, la prossima stagione, sarà un tedesco. Tocca a Thomas Tuchel. Accordo praticamen­te fatto. Con l’obiettivo di sempre: vincere la Champions. Ciò che Unai Emery ha fallito, facendosi sbattere fuori per due volte di fila agli ottavi. Nonostante l’acquisto record di Neymar, con cui Tuchel ora dovrà scendere a patti, nonostante il carattere di sergente di ferro, costatogli l’esonero la scorsa primavera dalla panchina del Borussia Dortmund. Ma all’emiro del Qatar piace scommetter­e su profili creativi. Come quello del c.t. della Germania, Joachim Low, sondato come alternativ­a. Manovre orchestrat­e da Pini Zahavi, già all’origine dell’acquisto record della stella brasiliana, e intermedia­rio plenipoten­ziario nella capitale francese, dove la dirigenza sportiva non si espone ufficialme­nte su alcun nome. Parigi comunque potrebbe diventare, sempre secondo fonti tedesche, lo sbocco per Lewandowsk­i. Bayern Monaco permettend­o.

CONTRASTI Proprio al club bavarese, tra l’altro, Tuchel era stato associato in autunno, dopo il divorzio di Ancelotti. Ma a raffreddar­e i dirigenti era stato il parere raccolto a Dortmund. Non rassicuran­te nonostante il trionfo in coppa di Germania lo scorso anno. Il primo trofeo dopo cinque stagioni di digiuno non bastò infatti per placare i ribelli dello spogliatoi­o che ottennero la testa del tecnico, poco incline a compromess­i anche con i dirigenti. Insomma, uno tosto, Tuchel, che a Parigi potrebbe evitare problemi sempliceme­nte puntando tutto su Neymar. Cosa che Emery non ha voluto fare, nonostante i 222 milioni spesi dall’emiro. Il brasiliano infatti è entrato rapidament­e in contrasto con il basco, poco disposto a concedere privilegi a discapito dell’altro bomber. Cioè Cavani che finirebbe sul mercato magari per fluidifica­re l’acquisto di Lewandowsk­i. Anche se il Bayern ha già fatto sapere di non volerlo cedere. Messaggio destinato pure al Real Madrid pronto a investirci un centinaio di milioni. Lanciando così un’asta con il Psg, nei limiti del fair-play finanziari­o dell’Uefa.

AGENDA Per ora la direzione sportiva parigina preferisce mantenere la concentraz­ione sugli obiettivi rimasti, dopo l’uscita di scena dalla Champions. Cioè lo scudetto, perso lo scorso anno ma ormai ipotecato; la coppa di Lega, da contendere domani al Monaco; la coppa di Francia, di nuovo a portata. La nomina ufficiale di Tuchel però è una questione di agenda. Dopo i primi indizi intercetta­ti nei giorni scorsi da Sport Bild, c’è stata infatti un’accelerata che ha tagliato fuori dalla corsa Chelsea e Arsenal. E a Parigi i profili emersi di recente. In primis quello di Allegri, soppesato a lungo dal presidente Al Khelaifi, ma mai contattato direttamen­te. Poi Luis Enrique, che piaceva di più al d.s. Henrique. Lo spagnolo però ha alzato la posta, su staff e ingaggio, nonostante seguisse già da tempo corsi di inglese con l’insegnante incaricata dal Chelsea. Conte, sondato a dicembre e di recente, avrebbe declinato per non spartire autorità in spogliatoi­o. Su Ancelotti c’era stata una rapida riflession­e, visto l’ampio sostegno mediatico francese in suo favore. Tite, Mancini e gli altri sono rimasti ai margini. E alla fine da Doha è arrivato l’input finale. Si punta su Tuchel, per ripartire con disciplina in spogliatoi­o e creatività in campo.

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EPA Thomas Tuchel, 44 anni, ex Borussia, prima al Mainz
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GETTY Robert Lewandowsk­i, 29 anni, polacco, al Bayern dal 2014

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