La Gazzetta dello Sport

Per gli amatori è come la Maratona di New York

●Domani il Fiandre, senza classifich­e, per 16mila appassiona­ti di 66 nazioni: 520 italiani. Con Ballan, Tonti, Bettini...

- Mattia Bazzoni

La festa è qui, a Oudenaarde, l’ombelico fiammingo del ciclismo. Non solo per la Pasqua consacrata al 102° Giro delle Fiandre, ma per la vigilia più chiassosa, colorata e calorosa del mondo. Sedicimila cicloamato­ri (1170 le donne) anche quest’anno pedalerann­o sulle stesse pietre dei profession­isti, 24 ore prima, nella «We Ride Flanders». Una tradizione, una religione: «Per gli appassiona­ti, questa manifestaz­ione non ha eguali – racconta Michele Bartoli, che della “We Ride Flanders” ha corso due edizioni –. Metti le ruote sulla storia, sui Muri che hanno celebrato i più grandi».

ITALIANI I percorsi sono quattro: da 74, 139 e 174 km con partenza e arrivo a Oudenaarde, e da 229 km con via ad Anversa, in pratica lo stesso tracciato dei pro’. Il fascino del pavé segnato dalle battaglie tra Boonen e Cancellara richiama gente da tutto il mondo: 66 nazioni, tra cui pure Zimbabwe e Mozambico. L’Italia con 520 iscritti è la quinta più rappresent­ata dopo Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Francia. I nostri ciclisti si muoveranno oggi, chi in maniera autonoma, chi con i tour operator che garantisco­no hotel, trasporti e assistenza: una specie di «esodo» sportivo, come per la Maratona di New York.

LIKE A PRO Il pacchetto più ambito prevede la possibilit­à di pedalare con un campione, per sentirsi fino in fondo «like a pro». I costi partono dai 600 euro (voli esclusi), gli interessat­i hanno perlopiù tra i 40 e i 50 anni, non sono agonisti puri ma grandi appassiona­ti. Un tour operator d’eccezione quest’anno sarà Alessandro Ballan, che torna per la prima volta da amatore sui Muri che l’hanno visto trionfare nel 2007: «Accompagno 25 atleti. Conosco ogni metro del percorso, darò consigli sull’alimentazi­one, su come affrontare il pavé, sulla posizione in sella». Per l’ex pro’ Andrea Tonti sarà invece la nona volta: «Sono con un gruppo di 80 persone che vogliono godersi l’evento numero uno al mondo. Non è come nelle Granfondo italiane, qua non ci sono classifich­e. Lo spirito è quello di stare in compagnia. Ho visto persone con bici di legno o travestite da clown». Tanti campioni hanno provato le emozioni della «We Ride Flanders», da Museeuw agli azzurri Tafi e Bettini. Per tutti, il ritrovo è la domenica sul Vecchio Kwaremont: per godersi la Ronde tra un calice di birra e una flûte di champagne.

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Fiandre amatori: da sin. le «guide speciali» Andrea Tonti e Paolo Bettini

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