RINGHIO RING
Rinnovo con vista Champions: giorni caldi per Gattuso, atteso da Juve e derby. Lui però a Torino si esaltava da giocatore e i cugini li ha eliminati in coppa
Per fortuna le uova di cioccolato non vanno a male in fretta e durano parecchi giorni senza perdere sapore. Un uovo di Pasqua, però, andrebbe appunto scartato a Pasqua. Altrimenti sarebbe come aprire un regalo di Natale a gennaio. Rino Gattuso è stato definito dal suo direttore sportivo «la sorpresa nell’uovo» pasquale, eppure l’attesa per la firma sul rinnovo contrattuale è continuata anche lungo tutta la giornata di ieri. Sulla scena resta quel consistente ottimismo di base che ha contraddistinto gli ultimi giorni, però fino a ieri sera non risultavano ancora fissati appuntamenti tra allenatore, Mirabelli e Fassone. Diciamo che ogni momento potrebbe essere quello buono (insomma, quasi: a pochi respiri da Juve e Inter ci sono ovviamente delle fasce orarie... tabù): magari stamane, magari a Pasquetta. Ma sì, aprire l’uovo lunedì potrebbe ancora andare. Il d.s. ovviamente confida parecchio che la faccenda possa sbloccarsi già oggi, anche se da quanto risultava ieri sera Fassone non è atteso a Milanello e raggiungerà la squadra in ritiro a Torino. Mirabelli da tempo sta spingendo affinché la posizione di Gattuso venga sistemata entro la fine di marzo. Prima di questo doppio confronto con Juve e Inter. In modo da dare un segnale importante alla squadra e allo stesso tempo poter iniziare la programmazione per la prossima stagione. «Faremo tutto entro 3-4 giorni», ha detto l’altro ieri. Insomma, siamo nelle date calde, sebbene per ora Fassone non lo abbia ancora chiamato. E c’è chi sta iniziando a chiedersi se ci sia qualcosa, o qualcuno, che ancora impedisce l’ultimo atto su un accordo virtualmente preso (a proposito di attese: fino a ieri non c’era
●In attesa dell’incontro per il contratto, ha trasformato la squadra: nei risultati e nei singoli. E con le big nel ritorno solo vittorie
ancora visibilità bancaria sui 10 milioni inviati nei giorni scorsi da Mr. Li per l’aumento di capitale).
RIVINCITE Rino intanto prova a non pensarci, perché per un uomo di campo come lui probabilmente si è già perso troppo tempo in chiacchiere diverse da allenamenti e tattica. Gattuso intende fortemente restare al Milan, ma nella sua agenda più che sedersi a tavolino con una penna in mano, ci sono Juve e Inter. Il crocevia – l’ennesimo – della stagione. Risvolti evidenti: se le pratiche andassero bene, il Milan entrerebbe dalla porta principale nel club delle grandi; in caso contrario, addio sogni di Champions. A confortare le proiezioni comunque ci sono un bel po’ di argomenti. Per esempio il fatto che rispetto al girone di andata i rossoneri non sono più le vittime designate di chi precede in classifica. Il ritorno è servito a Gattuso per ribaltare tutte le sentenze della prima parte di stagione: Roma, Lazio, Samp e in fondo anche l’Inter, con la vittoria in Coppa Italia. Ecco perché Rino pensa a tutt’altra sorpresa dentro l’uovo pasquale: confermare il cammino del suo Milan nel 2018, dove il rendimento dei rossoneri è inferiore solo a quello della Juve (che però ha giocato una partita in più).
URLA D’altra parte basta mettere a confronto l’andamento dei due gironi per capire quanto è stato profondo il cambio di
marcia. Prendendo le prime nove partite giocate in entrambi i round (quindi escludendo il derby), a spiccare sono i macrodati: punti (25 contro 16), gol fatti (17 contro 14) e subiti (5 contro 11). Più una nutrita serie di altri indicatori – che vediamo nel grafico a sinistra – in cui il bottino è migliorato. Così come migliori sono diversi protagonisti in campo. Sfogliando la rosa per esempio saltano all’occhio Romagnoli, Calabria, Bonaventura, Biglia, Kessie, Calhanoglu e negli ultimi tempi anche Silva. Poi c’è anche chi, avendo qualità superiori alla media, ha comunque garantito un rendimento adeguato, ma con Gattuso ha beneficiato di un ritorno al vecchio sistema di gioco, che gli ha rimesso nei piedi movimenti e sicurezza. Stiamo parlando di Suso, che ieri ha scherzato a Milan Tv sul suo allenatore: «Gli allenamenti sono troppo duri e sentirlo urlare ogni secondo li rende ancora più duri. Quando gioco sulla sua fascia lo sento urlare per 45 minuti, preferisco gli altri 45.... Ovviamente sto scherzando, altrimenti domani mi fa correre un’ora». Un fondo di verità sospettiamo che ci sia.