Il ruggito di Suning «Inter, non molliamo» E l’Euro-carica del Becca e Galante
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Eil leone si mise a ruggire. Il divorzio da Fabio Capello e da Walter Sabatini ha portato Suning in prima pagina anche con ipotesi di disimpegno, di fallimento del progetto, intenzione di non spendere sul mercato e possibilità di vendita dell’Inter. E allora il colosso di Nanchino - appunto rappresentato da un leone nel logo aziendale - si è deciso a rispondere. Prima con un breve comunicato affidato a Sina Sports nella notte italiana tra mercoledì e giovedì: «Per quanto riguarda le cosiddette “storie” riferite da alcuni canali d’informazione stranieri, non le teniamo nemmeno in considerazione. La nostra attenzione è focalizzata esclusivamente sul campionato». Nel pomeriggio un’altra «artigliata» - quasi una “chiamata alle armi” -, è arrivata da Steven Zhang, che sta per rientrare da Nanchino per essere al Meazza domani nel match contro il Verona. «Immagino che alcune persone semplicemente non capiscano che confusione stiano facendo - ha scritto sul proprio profilo Instagram il 26enne figlio del chairman Jindong -. Questo non ci impedirà mai di andare avanti, di combattere, di diffondere la nostra passione nera e blu per grandi cose in tutto il mondo. Amici nerazzurri, rimaniamo concentrati! Non lasciamoci prendere dalla negatività. Faccio i complimenti alla Primavera di Stefano Vecchi per la vittoria la Viareggio che fa crescere l’Inter. A proposito, chi è pronto per il fine settimana? So che siete più di 60mila».
ESTATE E ANTONELLO In effetti nulla è sostanzialmente cambiato con il divorzio da Sabatini. Un ridimensionamento del progetto era semmai apparso inevitabile da luglio, tra freno di Pechino agli investimenti all’estero e obbligo di rispettare i paletti del fairplay finanziario Uefa. Ma Suning - che pure ha fatto i suoi errori da noviziato, Gabigol e Joao Mario in primis non si tira certo indietro e nell’Inter ha già investito centinaia di milioni, di cui 120 solo nell’ultimo mercato estivo. Ora per i motivi di cui sopra - ha dovuto frenare e farà più fatica a mantenere l’impegno di riportare l’Inter tra i top club del mondo. Ma un gruppo che fattura 53 miliardi di euro non si farebbe problemi a spendere, se solo potesse. Concetti ribaditi all’Ansa dall’a.d. interista Alessandro Antonello: «Siamo sorpresi che dopo l’uscita da Suning del coordinatore tecnico Sabatini si sia arrivati a parlare di smobilitazione in casa Inter, se non addirittura di una lontananza di Suning stessa: i piani per l’Inter sono sempre gli stessi e continueranno ad esserlo. Riportare il club in Champions e far sì che ci rimanga stabilmente. Continuiamo a essere focalizzati sul prosieguo di stagione e sulla pianificazione della prossima. Nessuna parola ci destabilizza, anzi, rafforza il perseguimento dei nostri piani a medio-lungo termine. Continuiamo a lavorare per i nostri tifosi, che riempiono sempre lo stadio e che ci fanno sentire il loro supporto da ogni parte del mondo». Vietato distrarsi, insomma, il ruggito più importante si chiama Champions.