Olimpiade del 2026 sulla Milano-Torino Vi sveliamo dove si potrà gareggiare
Si parte in tandem, ma alla guida ci sarà il capoluogo della Lombardia
«La candidatura di Milano/Torino». È l’espressione usata nella lettera con la quale il Coni ha scritto al Cio di «voler proseguire nella fase di dialogo già avviata nei mesi scorsi», manifestando il proprio interesse all’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali 2026. Attenzione, si parla di candidatura, non di candidature. Singolare, non plurale. Quindi la prospettiva è chiara: evitare liti dentro casa e mettere insieme un ticket vincente, con Milano capofila e Torino coinvolta in diverse discipline sportive anche sulla scia dell’eredità olimpica del 2006. Mentre anche Cortina, a fine pomeriggio, formalizza la sua discesa in campo con il sostegno della regione Veneto. SERVE IL GOVERNO Naturalmente la partita dei Giochi ha tuttora una x, sottolineata dallo stesso comunicato del palazzo H: «Il Coni resta in attesa della formazione del nuovo governo al quale, nei tempi e nei modi che verranno concordati, sottoporrà uno studio di fattibilità già realizzato ad inizio del 2018, per una valutazione complessiva dell’intero progetto che possa portare benefici a tutta l’Italia anche alla luce del contenimento dei costi previsti dall’Agenda 2020».
IL VENETO INSISTE Parole che sembrano tirare la volata a un tandem con Milano alla guida e Torino pure lei in sella. Ma c’è anche Cortina con le Dolomiti. Subito dopo il comunicato Coni con il riferimento alla candidatura Milano/Torino, arrivano le due lettere del sindaco Gianpietro Ghedina e di Luca Zaia, presidente della regione Veneto. Lettere che il Coni gira subito a Losanna «nel comune interesse di identificare lo scenario migliore per il territorio italiano». Per ora, tutti sono in corsa. Anche perché nella lettera del Coni al Cio si parla di «progetto unitario», con «possibilità di allargare anche ad altri territori eventuali soluzioni per le differenti competizioni».
UNA SOLA CITTA’ Nella Carta Olimpica comunque è scritto di «città sede» e non di «città sedi». E di un contratto, da sottoscrivere subito dopo la decisione della sessione olimpica, da stipulare «con la città sede e il comitato olimpico nazionale». Quanto al divieto per un Paese di candidarsi ospitando il voto decisivo - l’assegnazione è prevista a Milano il 10 settembre del 2019
- la regola potrebbe essere cancellata. A condizione di un pronunciamento chiaro del Governo - un Governo in carica con tutti i poteri - anche perché il Cio ha dovuto incassare due abbandoni italiani negli ultimi anni, il no di Monti prima di partire, e quello della Raggi, addirittura in piena corsa. Meglio vaccinarsi di fronte all’ipotesi di una nuova «fuga».
LE AVVERSARIE Insomma, bisogna passare per forza per il sì del Governo. Poi, scrive il Coni, sarà il Cio a decidere quale città invitare ad essere ufficialmente candidata per i Giochi 2026». Una procedura che sarà ulteriormente chiarita a Losanna il prossimo 3 aprile. Quando dovrebbe essere ufficializzata la lista delle manifestazioni di interesse. Con l’Italia, ci saranno probabilmente Svezia (Stoccolma), Austria (qui siamo già all’ufficialità con Graz/Schladming, la stessa formula usata per Milano/Torino...), Svizzera (Sion), Canada (Calgary). Giappone (Sapporo), Turchia (Erzurum). Sembrano tante, in realtà potrebbero diventare poche visti i diversi punti interrogativi, dal referendum di Sion al taglio al budget di Calgary.
TUTTI CONTENTI Torino e Milano, con toni e sfumature diverse, hanno applaudito la lettera del Coni al Cio. La sindaca Appendino si è detta soddisfatta: «Ora procediamo con il lavoro dell’Associazione Torino 2026 per elaborare le condizioni di fattibilità». Sergio Chiamparino, presidente della regione Piemonte, aggiunge: «Pronti a sostenere Torino». Mentre il sindaco Giuseppe Sala conferma di aver inviato la manifestazione di interesse ma resta prudente, ricordando che il tutto è «comunque subordinata alle doverose e ineludibili determinazioni del futuro Governo». Attilio Fontana, governatore della Lombardia (che ieri ha presentato la sua giunta con l’olimpionico Antonio Rossi sottosegretario ai grandi eventi sportivi), si spinge più avanti e parla di «massimo appoggio al Coni, massima determinazione nel raggiungere l’obiettivo, che è uno dei traguardi più importanti della legislatura». Dunque Torino non parla di Milano e Milano non cita Torino. Forse è ancora troppo presto per salire sul tandem insieme.
SI TRATTA DI UNO DEI TRAGUARDI PIÙ IMPORTANTI DELLA LEGISLATURA
ATTILIO FONTANA GOVERNATORE LOMBARDIA
GLI SCENARI Anche Cortina e il Veneto in corsa. Bisognerà passare per il sì del Governo
Un Paese non può candidarsi ospitando il voto decisivo: regole da cambiare