Mister fair play viene contestato e dà le dimissioni «Io sono leale»
●Il tecnico di casa criticato da dirigenti e tifosi per un gol restituito: «Non sono un folle ma uomo di sport»
Mercoledì a Mugnano, dove si giocava Portici-Nocerina (Serie D girone I), si è verificato qualcosa che raramente, purtroppo, accade sui nostri campi di calcio. Il tecnico della squadra napoletana, Ezio Maiuri, ha imposto ai suoi calciatori, che erano passati in vantaggio con Pandolfi al 38’ del primo tempo mentre era a terra il calciatore ospite Dieme, di far immediatamente pareggiare la Nocerina. A spalleggiare Maiuri in questa decisione il capitano porticese Andrea Di Pietro. Fin qui tutto bene, anzi benissimo. Peccato, però, che a fine primo tempo i tifosi del Portici, inviperiti con i propri uomini, abbiano lasciato lo stadio per protesta e che a fine gara Maiuri abbia rassegnato le dimissioni perché, a quanto pare, nello spogliatoio i dirigenti hanno manifestato a gran voce il loro disappunto per il gesto di far play dell’allenatore. «Sapevo ciò cui andavo incontro, non sono un folle ma semplicemente un uomo di sport - spiega Maiuri -. Non ho chiuso occhio dalla rabbia, solo ora sto sbollendo. In realtà, non tutti avevano capito l’accaduto e questo ha generato confusione. Sono però molto arrabbiato con alcuni calciatori che hanno storto il muso rispetto alla mia decisione e resto fermo sulle mie dimissioni perché in panchina con me c’era anche l’amministratore delegato Giudizioso e credo che la scelta di far pareggiare la Nocerina andasse sposata in pieno dai dirigenti. Ieri comunque ho ricevuto tanti attestati di stima dai membri della società e mi sono chiarito anche con i tifosi. Tuttavia, continuo a essere amareggiato».
RIMPIANTO Il fatto che Maiuri e capitan Di Pietro lo scorso anno fossero transitati da Nocera ha infatti innescato una serie di retropensieri che hanno mandato i diretti interessati su tutte le furie. «Proprio per come sono stato trattato dalla Nocerina, ci tenevo in modo particolare a vincere questa partita continua Maiuri -. Però quel gesto lo avrei fatto anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata con in palio dei punti pesanti. Io amo il calcio e adoro vincere, ma so farlo solo lealmente». Di Pietro è porticese doc, per lui non sono ore facili. «Non potevamo fare altrimenti perché siamo uomini di sport spiega -. Io mi sono assunto le mie responsabilità, ho trasferito il messaggio del mister ai compagni e così la Nocerina ha potuto pareggiare. Certo, mi spiace che qualcuno in campo non fosse d’accordo. Ho fatto quel che mi sentivo e sono certo che lo capiranno anche i miei concittadini. Pensate che al 94’ ho sfiorato il gol vittoria, quello è il mio vero rimpianto».
EQUIVOCO La società adesso avrà il compito di far recedere Maiuri dalle dimissioni. Il presidente Ragosta ha parlato di un «equivoco», ma forse sarebbe opportuno un comunicato che chiarisse come il Portici sia tutto completamente schierato dalla parte dell’allenatore. Anche il sindaco della cittadina alle porte di Napoli, Enzo Cuomo, ha preso posizione a fianco del tecnico: «Spesso nel calcio le regole vengono interpretate, in questo caso invece la lealtà sportiva è andata oltre le regole e quindi bisogna soltanto fare un plauso a Maiuri. Sono orgoglioso di essere il sindaco di una città che ha una squadra capace di questi gesti. Mi auguro che Maiuri resti sulla nostra panchina ancora a lungo».
NON POTEVO FARE DIVERSAMENTE: MI PIACE VINCERE, MA CON LEALTÀ
ANDREA DI PIETRO CAPITANO DEL PORTICI