Il testimone passerà dal Chiello a Romagnoli
Si fa presto a dire mancini. Douglas Costa e Suso hanno affinità elettive se possono, partono a zig zag e tanti saluti ai difensori - mentre Chiellini e Romagnoli appartengono a generi diversi. Il piede è quello, ma Chiello e Alessio non si somigliano. Il 3 bianconero è estremo: un professore della Sorbona in marcatura, un giocatore da attaccare quando ha il pallone tra i piedi. Il 13 rossonero potenzialmente può raggiungere un equilibrio: ha l’approccio giusto per marcare e il piede per cercare centrocampisti e attaccanti a metri di distanza. Dire chi sia il migliore al momento non è semplicissimo (se si parla di passato è troppo facile: 1 fisso). Il popolo juventino nelle partite importanti non scambierebbe Chiellini con il Beckenbauer del ‘72 e, al netto delle esagerazioni, ha le sue ragioni: al ritorno contro il Tottenham è stato un maestro. I milanisti sono convinti di avere il centrale del futuro e, dopo un autunno di dubbi, hanno visto Romagnoli esplodere in inverno. Se in Serie A ci fosse un premio per il giocatore più migliorato, come in Nba, Alessio sarebbe tra i candidati. Il bello per tutti è che sono due tedofori nella stessa staffetta. Chiello e Alessio si passeranno la fiaccola da centrale di sinistra della difesa della Nazionale e hanno un passato sovrapponibile. Alla Fiorentina e alla Roma, hanno fatto primi passi da terzino sinistro. A pensarci oggi, pare strano.