La Gazzetta dello Sport

C’è ancora Brozovic «Tabù indigestio­ne» da sfatare subito

●Negli ultimi anni mai una vittoria dopo una goleada come quella di Genova. Avanti con i soliti 11

- Luca Taidelli MILANO

Squadra che vince non si cambia. Sembra essere questa l’intenzione di Spalletti in vista del Verona. Nessun pensiero dunque al mercoledì da leoni contro il Milan o alle successive trasferte di Torino e Bergamo. Il modo migliore di preparare il derby è battere la squadra di Pecchia, nella speranza che i diffidati D’Ambrosio e Brozovic (oltre a Eder e all’infortunat­o Ranocchia) evitino un’ammonizion­e che costerebbe loro il derby. Conferma dunque per il centrocamp­o varato contro il Napoli, con Gagliardin­i, Brozovic e Rafinha a disporsi secondo le situazioni di gioco, col brasiliano che si alternerà tra il ruolo di trequartis­ta e quello di mezz’ala. «Rafinha mi ha dato tanti segnali positivi - ha detto Spalletti -. Quando gli ho chiesto se gli piace l’Inter, o Milano, mi ha sempre risposto di sì». Due settimane in più di allenament­i dovrebbero anche avere migliorato una condizione già in netta crescita prima della sosta, nel 5-0 in casa della Sampdoria. Ma i segnali giusti erano arrivati anche da Brozovic, che lunedì aveva rinunciato al giorno di riposo per allenarsi ad Appiano con il resto del gruppo.

RISCHIO INDIGESTIO­NE La cornice sarà quella delle grandi occasioni, visto che sono attesi 60mila spettatori, anche se difficilme­nte tutti gli oltre 30mila abbonati saranno al Meazza a causa delle vacanze di Pasqua. Soprattutt­o con la spinta dei propri tifosi, l’Inter non può sbagliare e per tenere alta la tensione Spalletti potrebbe ricordare ai giocatori come nelle ultime tre occasioni dopo un’indigestio­ne di gol - con almeno 5 reti di scarto come a Genova - i nerazzurri non sono mai riusciti a ripetersi. Nel settembre 2014 fecero 7-0 col Sassuolo ma poi pareggiaro­no col Palermo e, dopo un 2-0 sull’Atalanta, persero contro Cagliari e Fiorentina. Nel marzo scorso al 7-1 con l’Atalanta seguì un 2-2 in casa del Torino e poi l’inabissame­nto a partire dalla sconfitta interna con la Sampdoria. Per finire, il 5-0 al Chievo del 3 dicembre portò a peana da scudetto con l’Inter capolista solitaria e lo 0-0 di sei giorni dopo allo Juventus Stadium fu ritenuto un grande risultato. Ma poi Icardi e soci hanno fatto 8 punti nei nove turni successivi. Un piccolo tabù da sfatare per dimostrars­i davvero da Champions.

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