La Gazzetta dello Sport

Tanti acciacchi ma Gasp carica «L’Europa dipende da noi»

- Paolo Vavassori BERGAMO

Lampeggia la spia rossa dell’infermeria in casa Atalanta. Dopo mesi di quiete assoluta sul fronte infortuni, a Zingonia, ora strilla qualche allarme di troppo. In vista della sfida all’Udinese di oggi pomeriggio (ore 15) sono costretti ai box Spinazzola (ne avrà per due settimane circa) e Ilicic (per la prossima settimana sono previsti accertamen­ti per capire l’entità dell’infortunio al ginocchio sinistro) e non saranno al meglio neppure Gomez e Petagna che si trascinano da tempo dei fastidi muscolari e Berisha (botta tra coscia e ginocchio presa contro il Verona). Caldara invece è ormai sulla strada del recupero: è tra i convocati, ma, stando alle parole di Gasp, non sarà in campo contro l’Udinese.

MEMORIE Prima di addentrars­i nell’analisi del match con l’Udinese, il tecnico Gian Piero Gasperini ha dedicato carezze al ricordo di Emiliano Mondonico: «Ogni volta che lo incontravo, mi accorgevo del suo attaccamen­to all’Atalanta. Queste persone lasciano un ricordo importante e alla fine non muoiono mai. Le emozioni che hanno regalato restano per sempre». Sull’Udinese la sensazione è che il tecnico di Grugliasco non si fidi affatto: «L’Udinese non è in un buon momento, ma è un’ ottima squadra composta da giocatori forti. Negli ultimi confronti non siamo stati fortunati contro i bianconeri. All’andata abbiamo perso in un momento in cui forse ci mancava la giusta cattiveria agonistica. E ricordo anche la gara di Bergamo dell’anno scorso: arrivò una sconfitta in una partita giocata molto bene da noi. E’ il momento di sfatare il tabù, di invertire il trend. Per battere l’Udinese bisogna giocare bene. Serve una prova come contro l’Everton o il Lione. E’ la prima di dieci finali. Sono tutte gare determinan­ti per l’Europa». Gasp poi ha alzato ulteriorme­nte lo sguardo: «Abbiamo sempre detto che avremmo voluto arrivare a questo punto della stagione ancora in corsa per l’Europa e ora possiamo giocarci le nostre carte, sapendo che se facciamo bene noi, le altre non ci possono prendere».

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GETTY Gian Piero Gasperini, all’Atalanta dal 2016

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