Incantesimo Udinese: Cristante è pronto a spezzarlo
L’Atalanta vuole europunti e Bryan corre contro il suo tabù
PERCHÉ VEDERE ATALANTA UDINESE Bilancio in parità nelle ultime 10 gare e acciacchi per entrambe le squadre, ma l’Atalanta lotta per difendere il 7° posto. Atleti Azzurri d’Italia ore 15
Nessuno è profeta nella propria patria. Bryan Cristante sta vivendo un anno d’oro all’Atalanta, ma oggi dovrà scontrarsi contro un fantasma che lo perseguita da quando è professionista. Quell’Udinese distante meno di 40 chilometri da casa e che già all’andata gli è stata indigesta, con il rigore del pareggio finito sui guantoni di Bizzarri nel finale di gara. Neanche a dirlo, l’unico penalty calciato da Cristante in carriera, giovanili escluse.
TABÙ Bryan è nato a San Vito al Tagliamento ed è cresciuto a San Giovanni di Casarsa della Delizia, provincia di Pordenone. Friulano doc, anche se di padre canadese. Il calcio l’ha strappato alla sua terra ad appena 14 anni. E da allora, la sua terra si diverte a vendicarsi, quando ne ha l’occasione. Appena mette piede in campo contro l’Udinese, la squadra di Cristante si blocca. Il bilancio contro i bianconeri parla chiaro: tre presenze, un gol, zero vittorie. E quella macchia del rigore sbagliato nell’ultima sconfitta alla Dacia Arena. Al massimo, il buon Bryan ha visto vincere i suoi compagni dalla panchina: tre volte su tre, contro l’Udinese. Due con la maglia del Milan, una con quella del Palermo. Una statistica che potrebbe spingere lo scaramantico Gasperini (lo è davvero, dicono i ben informati) a tenere fuori dall’undici di partenza Cristante? Difficile, dato che l’Atalanta oggi sarà già priva di Ilicic, tormentato da una botta al ginocchio rimediata con la nazionale slovena che potrebbe fargli saltare anche il match di martedì contro la Sampdoria.
UOMO GOL Piuttosto servirà un Cristante formato doc, come i vini della sua terra. Più forte anche dell’incantesimo friulano. L’Atalanta infatti non può permettersi passi falsi, se vuole tornare in Europa e i gol del centrocampista sono fondamentali. In stagione, solamente Ilicic (14) ha segnato più di Cristante (11) tra i nerazzurri. Senza lo sloveno, all’ex Milan toccherà il ruolo di trequartista dietro a Petagna e Gomez. Una posizione che lo esalta in zona gol: nelle otto gare in campionato in cui è stato utilizzato da mezzapunta, Cristante ha ricompensato Gasp con quattro reti. Mica male. Dopo essere arrivato in doppia cifra sommando tutte le competizioni, ora l’obiettivo è raggiungere quota dieci nel solo campionato. Cifra possibile, dati alla mano. Siamo già a otto e mancano ancora dieci gare alla fine. Il trend è tornato positivo con la trasferta di Verona, dopo un febbraio di astinenza (unico mese in cui Cristante non è riuscito a mettere la propria firma sul tabellino).
NAZIONALE E MERCATO A galvanizzare ulteriormente il pupillo
4 ● Le reti in campionato di Bryan Cristante quando è stato schierato da Gasperini nell’Atalanta come trequartista dietro alle due punte 2 ● Le presenze in Nazionale del centrocampista nerazzurro: dopo l’esordio a ottobre contro la Macedonia è arrivato il bis nell’amichevole con l’Argentina 38 ● I chilometri di distanza tra San Vito al Tagliamento, dove è nato Cristante e Udine. Sono 37 invece quelli da Udine a Casarsa della Delizia, dove è cresciuto
di Gasp, è arrivata la settimana scorsa contro l’Argentina anche la seconda presenza in maglia azzurra. La prima l’aveva centrata con Ventura c.t., Di Biagio gli ha confermato la fiducia convocandolo al suo esordio sulla panchina della Nazionale. E chissà che Bryan non diventi un punto fisso anche con il prossimo commissario tecnico, chiunque sia. Il tempo gioca per lui: a 23 anni appena compiuti non può essere altrimenti. Meno certo che faccia parte dell’Atalanta del futuro, semmai. Gli occhi delle big se lo mangiano di partita in partita e si preannuncia un’estate bollente, sul fronte mercato. Prima di pensare all’Italia e alle offerte, però, Cristante ha la missione di riportare i nerazzurri nell’Euro. Scacciando finalmente i fantasmi di casa sua, se necessario. C’è una prima volta anche per fare da profeta in patria.