La Gazzetta dello Sport

L’inchiesta di Giletti sul calcio marcio Ecco un altro caso

La denuncia di una madre a cui un agente ha chiesto soldi per far giocare il figlio in B

- Gabriella Mancini

Massimo Giletti continua il viaggio sul calcio marcio a Non è l’Arena, in onda ogni domenica su La7 in prima serata. Domani tornerà sulle proposte indecenti di alcuni procurator­i che chiedono soldi alle famiglie per far giocare il figlio promettent­e. Un argomento scivoloso, affrontato due mesi fa con il calciatore siciliano Filippo Cunsolo che ci ha messo la faccia accettando la telecamera nascosta. Un procurator­e (bippato) gli ha chiesto trentamila euro per giocare, ma all’appuntamen­to con la valigetta c’era anche Luca Sgarbi, autore dell’inchiesta di La7, e il procurator­e se l’è data a gambe levate.

L’INTERVENTO DEL SASSUOLO «Un servizio che ha toccato diverse persone – racconta Giletti – tanto che ci sono arrivate centinaia di mail di genitori che si sono sentiti ingannati». Un filmato inquietant­e che però ha ottenuto un risvolto positivo. «Ci ha chiamato l’amministra­tore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, che dopo aver visto la puntata ha proposto a Filippo uno stage estivo con la squadra. Un bel segnale».

CASO SCOTTANTE Ma il vaso di Pandora è scoperchia­to e domani sarà di scena un altro caso scottante. «Un procurator­e ha contattato la mamma di un giovane che gioca in una formazione veneta – continua il giornalist­a –. “Se ci porti trentamila euro lo facciamo ingaggiare da una squadra di Serie B”, ha sentenziat­o. La signora, che ha ricevuto anche squallide avance sessuali, dopo varie telefonate ha fissato un appuntamen­to e svelato tutti i retroscena. È stata molto coraggiosa. Domani ad un certo punto ci fermeremo, ma abbiamo tanto materiale, molte immagini per realizzare un’altra puntata. Il problema è che non è una storia eccezional­e, dalle lettere che abbiamo ricevuto abbiamo capito che è un fenomeno dilagante che coinvolge diverse famiglie».

SQUALIFICA­TO Immagini e parole sconcertan­ti. «Molti pensano di rimanere impuniti tant’è che l’ex dirigente ricattator­e, squalifica­to, spiega con nonchalanc­e: “Tutti sanno che sono stato condannato, ma mi fanno lavorare lo stesso, l’importante è che io non figuri”», conclude Giletti. Un’altra vicenda allarmante che sarà approfondi­ta in studio. Tra gli ospiti il procurator­e Raffaele Cantone, Filippo Cunsolo, Carolina Morace, Claudio Pasqualin, e i giornalist­i Massimo Caputi e Roberto Perrone.

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LAPRESSE Massimo Giletti, 56 anni, conduttore di «Non è l’Arena», la domenica su La7

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