La Gazzetta dello Sport

EDDY MERCKX «DICIAMO GRAZIE A CORRIDORI COME VINCENZO: SPIRITO ANTICO, IL PIÙ MODERNO»

Eddy Merckx è un grande estimatore di Vincenzo Nibali, tanto che lo ha chiamato al telefono pochi minuti dopo il trionfo nella Sanremo. Nella foto, i due nel 2015, quando lo Squalo era campione d’Italia

- INVIATO A KORTRIJK ci. sco.

«Il ciclismo deve dire grazie a corridori così. Corridori come Valverde, Gilbert. E come Nibali, soprattutt­o. Ci sono sempre. Danno battaglia. Magari vincono, e dall’inizio alla fine dell’anno. Hanno uno spirito antico, quello dei miei tempi, che però se ci pensate è il più moderno e attuale possibile. Perché è quello che piace di più alla gente. Benvenuto al Fiandre, Vincenzo». Firmato, Eddy Merckx.

Il Cannibale era rimasto estasiato dal colpaccio alla Sanremo dello Squalo («Meraviglio­so», ribadisce) e si era commosso quando nel dopo-gara lo aveva chiamato al telefono per compliment­arsi mentre erano ancora in corso le premiazion­i. Adesso lo accoglie con tutti gli onori nel suo Belgio e nella corsa per eccellenza, il Giro delle Fiandre, che vinse nel 1969 e 1975.

«Vincenzo deve fare attenzione – spiega Merckx – alle fratture del gruppo. Non ci sono i classici ventagli, ma la corsa si può spezzare in più parti e lui deve farsi trovare pronto, stare davanti. E quando le pietre sono separate da piccole fessure, cioè sono strette, deve fare ancora più attenzione, trovare l’equilibrio giusto in sella. Chiarament­e sono segreti che si imparano solo con l’esperienza e lui è al debutto, però ha istinto e classe. Chi può escludere che trovi il feeling giusto al primo colpo? Molto difficile, non impossibil­e. Ho notato grande entusiasmo nel pubblico per la sua presenza. Gli riconoscon­o coraggio e passione». Ma lo Squalo può davvero pensare di essere davanti e lottare il per successo? Merckx rischia il pronostico: «No. Quest’anno no. Il Fiandre non è la Sanremo e si troverà di fronte tanti specialist­i. Però sono sicuro che farà tesoro di questa esperienza. E l’anno prossimo, se deciderà come spero di tornare, potrà essere già competitiv­o. Per vincere? Sì, per vincere.

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