Atalanta, Fiorentina e Toro: son tutte belle le squadre del Mondo
●L’allenatore nerazzurro: «Dura sbloccarla contro squadre che si chiudono»
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Finalmente è stata domata la bestia nera Udinese. E l’Atalanta prosegue nella sua dirompente corsa europea: «È un bel segnale: di forza, di maturità, di continuità - chiosa Gian Piero Gasperini -, sono veramente contento della prestazione e della risposta di squadra. Chiaro però che ne devono seguire altre. Contro l’Udinese, che ha giocatori veloci e rapidi, se non sblocchi la partita, rischi di andare sotto». Atalanta troppo leziosa in certi momenti? «Anche se a volte diamo questa sensazione non è così - taglia corto Gasp -, è nelle nostre caratteristiche entrare in area e cercare di rifinire l’azione. Ma anche questo è indice di qualità, ci permette di costruire parecchie situazioni pericolose. L’anomalia semmai è che spesso non riusciamo a capitalizzare alla prima o seconda occasione, ce ne vogliono solitamente di più. Ma del resto queste sono gare difficili, con avversari che si chiudono molto bene. Siamo stati abili ad avere pazienza».
I SINGOLI Gran partita di Gomez in attacco e di Palomino e Masiello nelle retrovie: «Palomino, Gomez? In realtà faccio fatica a fare classifiche, oggi è difficile trovare uno che non abbia giocato bene. Il Papu così per noi è davvero tanta roba. Ma è importante anche il gol di Petagna, di testa, con presenza e capacità di far male nell’area area piccola». Non si può tirare il fiato: martedì a Bergamo arriva la Samp: «Sarà di nuovo come giocare in coppa, con brevi intervalli di tempo tra una gara e l’altra - ragiona il tecnico dell’Atalanta -, ma il discorso vale per tutti. La coppa ci ha tolto energie, è indubbio. Soprattutto all’inizio. Poi ci siamo adattati. E in compenso l’Europa ci ha dato tanto: maturità, convinzione, qualità di gioco, autostima, fiducia». Un pensiero ovviamente per Emiliano Mondonico: «Il ricordo più bello l’ha espresso tutto lo stadio oggi - chiude Gasp -, con gli striscioni, gli applausi. Un omaggio davvero emozionante».