La Gazzetta dello Sport

Casarin applaude Mazzoleni e Rino «Avanti con la Var L’avessi avuta io...»

●L’ex designator­e tra tecnologia e ricordi: Lo Bello, Mondonico e il colpo di sonno prima di Juve-Toro

- IL RACCONTO di FRANCESCO CENITI

Quelli che di ritorno da una trasferta in Brasile si addormenta­no in treno e sono destati prima di finire in rimessa con tutte le carrozze mentre mancano 40’ alla partita da dirigere: Juve-Torino. Quelli che da dirigente Fifa dopo aver visto Francia-Finlandia a Euro 1992 con 22 retropassa­ggi al portiere decidono «niente più mani sui tocchi dei compagni». Quelli che da subito hanno benedetto l’avvento della tecnologia perché gli errori arbitrali al tempo del calcio milionario non sono più ammissibil­i. Quelli che vedono Juve-Milan dalla «tribuna» speciale della Gazzetta e riempiono i 90’ di curiosità. Quelli che si chiamano Paolo Casarin.

OCCHIO SPECIALE Lo spunto è banale: vedere insieme il big match tra bianconeri e rossoneri, valutare l’operato di Mazzoleni e discutere di come cambierà il «mestiere» del direttore di gara. E l’ex fischietto veneto (ma sezione di Milano) parte proprio da qui nei minuti che precedono la sfida: «Ci vorrà un po’ di tempo, ma è chiara una cosa: presto avremo un nuovo arbitro, diverso da quello attuale. Eravamo abituati a essere i sovrani assoluti, poi è entrata in scena la tv. Il confronto è diventato impari, coi direttori di gara costretti a inseguire, a giustifica­re quasi ogni scelta. Ecco perché è stato ineludibil­e l’avvento della tecnologia, in uno sport diventato sempre più veloce e ricco. Ora, la difficoltà è quella di accettare una invasione di autorità da parte di un collega che sta davanti al monitor e ti può sbugiardar­e in diretta. Ci sono quelli che soffrono più di altri la novità. Mazzoleni, invece, è uno che ha capito subito l’aiuto offerto: è sempre ben in sintonia. E secondo me anche per questo Rizzoli lo ha designato per una sfida così delicata».

LAMPO La gara scorre rapida, la Juve segna con Dybala poi si ricompone la BBC, ma la seconda B questa volta ha una maglia rossonera e batte Buffon. All’improvviso un lampo: dopo un corner per la Juve, il pallone finisce sul fondo. Non sembra accaduto nulla, ma Mazzoleni va alla Var richiamato dal collega Massa (quello che l’anno scorso aveva dato il rigore pro Juve per un mani dell’allora milanista De Sciglio all’ultimo secondo del recupero). «Prima c’era stato un tocco con la mano di Bonucci, ma nettamente involontar­io, vero Paolo?», chiede Andrea Monti, direttore della Gazzetta. «Vediamo, ma sono sicuro che Mazzoleni non si caccia nei guai». E infatti con esperienza l’arbitro di Bergamo osserva una deviazione col gomito del capitano milanista, girato in torsione sulla pressione di Benatia. I cori dei tifosi juventini, si erano alzati mentre Mazzoleni rivedeva l’azione, sono spenti dal gesto dell’arbitro: fa «no» con la mano e fischia una punizione per i rossoneri. Carica di Benatia. «Condivisib­ile, ha tolto di mezzo ogni possibile focolaio», sentenzia Casarin. Il primo tempo scivola via tra i possibili gialli non dati («ma poi è stato costretto a usarli perché la gara si stava incattiven­do») e i compliment­i al Milan («sta giocando meglio: bravo Gattuso, me lo ricordo quando nel 2002 ha accettato il mio invito e si è presentato al Carcere di Opera con una ventina di palloni da regalare ai detenuti, solo che non si era portato la carta d’identità e per farlo entrare abbiamo dovuto pregare le guardie...).

FINALE

L’intervallo regala alcune chicche: oltre all’aneddoto sul derby quasi saltato per sonno («erano tutti preoccupat­i, le squadre non mi vedevano arrivare e mica c’erano i telefonini. Ero sfinito per la mancanza di riposo, ma per fortuna pioveva: l’acqua mi svegliò»), Casarin ha alti ricordi. Per il grande Concetto Lo Bello: «Un concentrat­o di talento, con lui litigai di brutto e fui anche squalifica­to. Ma c’era sempre rispetto. All’estero mi chiedevano solo di lui. Gli arbitri erano tutti ai suoi piedi, ma al funerale c’ero solo io». Per Mondonico: «Bravissima persona, conosco bene la moglie. Martedì andrò a trovarlo al cimitero». Per Howard Webb: «Il più grande arbitro degli ultimi 20 anni, italiani a parte. Ed era il più bravo perché era poco inglese: fischiava i falli». Per il gioco effettivo: «Si arriverà ad averlo con la Var, al Mondiale 1986 uno studio giapponese ci evidenziò gare di 60’ e altre di 40’». Mazzoleni, intanto, porta a casa la sua sufficienz­a nonostante la rabbia di Biglia (ammonito, salterà il derby). Ancora Casarin: «Se non ci sono episodi difficili in area può arbitrare pure mia sorella: ha 90 anni. Scherzi a parte: ha fatto il suo». Chiusura sul futuro degli arbitri: «La Var è un grosso aiuto: va trovato il giusto equilibrio tra fischi in campo e quelli davanti al monitor. Ma serve, eccome se serve. Quante volte avrei voluta averla ai miei tempi...». Anche se a salvarlo dal clamoroso buco nel derby fu la mano sulla spalla di un controllor­e...

PRESTO CI VORRÀ IL TEMPO EFFETTIVO: FU STUDIATO NEL 1986

PAOLO CASARIN EX DESIGNATOR­E E DIRIGENTE

WEBB? IL PIÙ GRANDE ARBITRO DEGLI ULTIMI 20 ANNI. E FISCHIAVA

PAOLO CASARIN

EX DESIGNATOR­E E DIRIGENTE

 ??  ?? ● 1 Paolo Casarin mentre assiste a Juve-Milan in Gazzetta tra il vicedirett­ore Umberto Zapelloni e il direttore, Andrea Monti
● 2-3 Casarin scherza in redazione con i cartellini
● 4 Gli appunti presi dall’ex arbitro per valutare la prova di Mazzoleni 4
● 1 Paolo Casarin mentre assiste a Juve-Milan in Gazzetta tra il vicedirett­ore Umberto Zapelloni e il direttore, Andrea Monti ● 2-3 Casarin scherza in redazione con i cartellini ● 4 Gli appunti presi dall’ex arbitro per valutare la prova di Mazzoleni 4
 ??  ?? 3
3
 ??  ?? 1
1
 ??  ?? 2
2
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy