La Gazzetta dello Sport

ALLEGRI «INIZIATA LA DISCESA FINALE LO SCUDETTO A QUOTA 99 PUNTI»

«Giusto partire più equilibrat­i. Non capisco i fischi a Khedira» E Buffon becca i tifosi: «Devono starci vicini e non fischiarci»

- Filippo Conticello INVIATO A TORINO

Seduto sulla riva del fiume, Massimilia­no Allegri ha visto Sarri impantanar­si nelle secche emiliane. Poi, con fatica imprevista, ha fatto una difficile manovra e portato la nave in porto: +4, distanza di sicurezza in A, in attesa del passaggio del più grande transatlan­tico europeo. Certo, la Juve dovrà incrociare il Real con tutt’altra energia rispetto a quella mostrata contro il Milan: «Abbiamo avuto difficoltà a gestire la palla: era uno snodo per il campionato e adesso abbiamo iniziato la discesa verso il finale di stagione», ha detto a fine partita. «Settantott­o punti sono tantissimi, ma non bastano e sabato a Benevento siamo di nuovo 0-0: direi che la quota scudetto è a 99, dobbiamo vincere 7 delle ultime 8».

IL PIANO Come quelle vecchie coperte delle nonne, calde di nostalgia e ricordi: Allegri ha ripescato dalla soffitta il 3-5-2, convinto che avrebbe portato l’antico calore. Ma questo modulo a volte rischia di tradire e può far prendere freddo: «Volevo partire così, in modo più equilibrat­o per non rischiare l’inferiorit­à in difesa e poi forzare nella ripresa», si è difeso Allegri. «Tra l’altro avevo Douglas Costa reduce dalla nazionale e Higuain un po’ mogio dopo quel bel 6-1 preso dall’Argentina. Poi non abbiamo difeso bene e avevamo poca ampiezza per merito del Milan, ordinato e messo bene».

UNA GARA, TANTE GARE Così era inevitabil­e tornare a 4 dietro, allargando Barzagli e scatenando prima Douglas Costa e poi Cuadrado. Tutto studiato, perché in casa Allegri sono abituati a pensare a tante partite dentro alla stessa partita: «Io la vedo così da sempre, sono decisivi i cambi. E bisogna essere bravi a capire i momenti: a noi serviva tutta la tecnica a disposizio­ne quando la partita si è spaccata e lì abbiamo preso energia». A proposito di cambi, la luna storta di Khedira aveva fatto un po’ mugugnare il pubblico che chiedeva il cambio («La nostra gente deve starci vicina, non vanno fischiati i giocatori», ha aggiunto Buffon). Allegri è andato dritto per la sua strada e ha avuto (come quasi sempre) ragione, con tanto di rete tedesca del 3-1: «Non capisco i fischi, Sami ha uno spessore internazio­nale. Ad esempio, in quel casino di Ferrara serviva: a volte sembra lento e sbaglia, ma è decisivo e nel finale viene fuori». Intanto Max rimetterà la Juve sulla riva del fiume: oggi festeggerà la Pasqua lavorando con la ciurma, ma dopodomani passerà da qui il transatlan­tico di Zizou: «Loro in tre passaggi sono dentro l’area, non bisogna sbagliare niente», ha chiuso. E chi al posto di Pjanic squalifica­to? «Bentancur o Marchisio».

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