Un album Panini intriso di pianto L’ex c.t. Prandelli: «Era un fratello»
●I grandi del calcio salutano Mondonico Cairo: «Intitoliamogli un memorial»
Figurine di un calcio che fu. Un album Panini intriso di lacrime e sorrisi nostalgici. Ma il primo ricordo arriva dall’altare da Giorgio Cerizza, il medico di Rivolta d’Adda che con lui ha creato la squadra dell’Approdo. «Si presentò 15 anni fa con la sua consueta disponibilità. “Dutur, posso essere utile?”. Lo fu, lottando, divertendosi, arrabbiandosi e mettendo passione. Pensava che un ko non fosse il capolinea, che il campionato avrebbe segnato il riscatto. Oggi il campionato è la sua lezione che sopravvive».
FIORI GRANATA Tra i fiori spiccano quelli di Gigi Lentini, esploso con «Mondo» al Torino. Per i granata, presenti tra gli altri con Antonio Comi, Roberto Cravero, Paolo Pulici e Claudio Sala, parla il presidente Urbano Cairo. «Ci ha portati al terzo posto in classifica, ha vinto una Coppa Italia, una Mitropa e sfiorato una Uefa. Era speciale e oggi si nota quanto fosse amato: ha saputo riunire tante tifoserie. Vorremmo intitolargli un memorial».
ATALANTA E VIOLA Giancarlo Antognoni, in rappresentanza della Fiorentina ricorda come «Mondonico fece bene a Firenze, ma anche nel resto d’Italia: so che era legato al nostro club e questo per noi è un vanto». Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta ricorda un episodio. «Lui era alla Cremonese, io da difensore dell’Atalanta lo marcavo. Mi provocò per tutta la partita, alla fine venne da me e mi disse: “Bravo, non sono riuscito a farti gol”. A Bergamo ha fatto storia». Campioni del calcio e del sociale: da Beppe Bergomi a Francesco Messori, fondatore della Nazionale Italiana Amputati, legato da stima a Mondonico. Poi il d.s. della Samp Carlo Osti, l’ex ct Cesare PRESIDENTE DELL’ATALANTA Prandelli, che ha perso «un fratello maggiore. Il nostro è stato un film lungo 40 anni. Ma bisognerebbe riconoscere i grandi non solo da morti». Presente anche il Milan con gli ex del «Mondo» Angelo Carbone (resp. attività di base del settore giovanile) e Davide Pinato (preparatore dei portieri del settore giovanile). Infine i ricordi che legano il “Mondo” alla Cremonese: «Ero reduce», ricorda l’ex stopper Mario Montorfano, «dalla rottura dei legamenti, la società voleva cedermi in prestito e lui si oppose. Vissi una favola: con lui volammo dalla C alla A in tre anni, riportando Cremona in alto dopo 54 anni. L’ultimo messaggio è di un concittadino. «La sua umiltà nel grande calcio non si trova più».
MI PROVOCÒ QUANDO LO MARCAI, ALLA FINE MI DISSE: «BRAVO»
ANTONIO PERCASSI