NIBALI? PER ME HA GIÀ VINTO IL FIANDRE
Il c.t. azzurro del ciclismo spinge il siciliano
Dopo la vittoria di Nibali alla Sanremo ho scritto: «Trovate nel ciclismo di oggi uno come Vincenzo. Giro, Tour, Vuelta, la corsa Monumento più dura (Lombardia) e quella dei velocisti (Sanremo). Che corridore». Il paradosso è che tanti italiani hanno «scoperto» Nibali soltanto ora. E dire che di vittorie ne aveva già ottenute tante e anche di altissimo livello, al punto che paragonarlo a Gimondi è ormai una banalità.
Allora, perché la Sanremo ha fatto così clamore? Perché è stata una sorpresa, perché Vincenzo non l’aveva preparata e non sembrava avesse la forma per contrastare quei campioni che da mesi avevano un solo pensiero: vincerla. E quindi come ha fatto a vincere? Ha seguito il proprio istinto, senza tanti proclami, e si è presentato alla partenza con la consapevolezza di poter fare qualcosa di buono. Ce ne siamo resi conto quando, prima della Cipressa, sgomitava per tenere le posizioni come il più scaltro dei velocisti. Poi, altro fattore da non trascurare, le imprese difficili stuzzicano il suo orgoglio. Anche Pantani era così.
Allora potrebbe vincere pure il Giro delle Fiandre nonostante sia la prima volta che partecipa? In teoria sì, ma non sarà facile, anzi, è difficilissimo. Ha le stesse probabilità di vittoria che aveva con la Milano-Sanremo. Ma che vinca o non vinca, a me non interessa molto, perché è la sua partecipazione che conta. Sarebbe stato molto più semplice stare a casa e godersi la gioia della Sanremo e dare a tutti appuntamento alla Liegi-BastogneLiegi, ma sta proprio qui il segreto di Nibali. Qual è? Il divertimento. Il gusto di correre gare importanti, la gioia di accettare sfide difficili, come un dilettante che non vede l’ora di presentarsi alla corsa più importante della stagione. Sì, Vincenzo in bicicletta si diverte, si esalta, improvvisa, rischia, e spesso vince.
Sta bene, perciò perché non fare il Fiandre? Non è partito con un aereo privato per essere alla partenza oggi. No, è partito giovedì sera, venerdì ha provato i Muri più tosti e sarà alla partenza con una remota speranza di vincere, anche se sa che sarà molto difficile. Ma è lo spirito che ci mette a far la differenza, e per me ha già vinto soltanto presentandosi alla partenza. Davanti alla tv, oltre a cercare Trentin, Modolo, Moscon, Colbrelli e altri italiani, io sarò incuriosito nel vedere cosa combinerà Nibali. E, come diceva De Coubertin, l’importante è partecipare, anche perché è l’unico modo per hai per cercare di vincere.