La Gazzetta dello Sport

E oggi Messi Ci sei Alisson?

La Roma a Barcellona nelle mani del Pelé dei portieri. Nainggolan è in dubbio Liverpool-City: duello tra macchine da gol

- Stefano Boldrini INVIATO A LIVERPOOL

Il numero 19 di maglia, in comune. Le radici senegalesi. I cognomi simili, cambiano solo le sillabe iniziali. Il piede sinistro. La velocità. Il talento. Sadio Mané e Leroy Sané, sembra quasi uno scioglilin­gua: stasera il quarto di Champions Liverpool-Manchester è anche la vetrina di questi due ragazzi con storie particolar­i. Il primo viene dall’Africa, il secondo dalla Germania.

QUI MANÉ «Sono nato a Sedhiou e cresciuto in una casa dove abitavamo in dieci: genitori, fratelli, zii, cugini. All’età di 15 anni decisi che dovevo cambiare aria. Volevo giocare a calcio e l’unica opportunit­à era quella di andare a Dakar. Mia madre non voleva che partissi, era disperata, ma qualcuno le disse: “Lascialo andare, se questo è il suo desiderio, è giusto che segua la sua strada”. Preparai la valigia e chiesi del denaro per comprare il biglietto ad una persona. Non era mio padre, ma era come se lo fosse. Andai a Dakar e cominciò la mia storia. Poi la Francia, poi ancora l’Austria, infine l’Inghilterr­a. Liverpool è perfetta per un calciatore con le mie caratteris­tiche. Non è sempliceme­nte una squadra che gioca all’attacco: ha una vera strategia per colpire l’avversario».

LUI E I REDS Mané sbarcò a Liverpool nell’estate 2016. È il terzo senegalese della storia dei Reds, dopo Diouf e Diao. Ma è sicurament­e il migliore: con la tripletta rifilata al Porto lo scorso febbraio, è il primo senegalese ad aver calato un tris in Champions. L’Inghilterr­a era nel suo destino: l’Olimpiade di Londra del 2012 è stata la sua prima vetrina importante. Sadio è un musulmano devoto: prega sempre prima di giocare. Il Manchester City non rappresent­a per lui un bel ricordo. Il 9 settembre 2017, nella sfida di Premier giocata all’Etihad, si scontrò con Ederson. Il portiere brasiliano lasciò il campo in barella. Mané fu espulso: l’incidente fu più casuale che voluto, ma il cartellino rosso fu inevitabil­e. Il Liverpool, in dieci, perse 5-0.

QUI SANÉ Anni Ottanta, quando ancora la Germania era divisa in due. Una ginnasta, Regina Weber, conquistò all’Olimpiade di Los Angeles 1984 il bronzo nella ritmica. Ora Regina ha 54 anni ed è ancora l’unica tedesca ad essere salita sul podio dei Giochi in questa specialità. Nello stesso periodo, un calciatore senegalese, figlio di diplomatic­i e cresciuto in Francia, svolgeva il servizio militare nella Foresta Nera. I due s’incontraro­no, si sposarono ed ebbero tre figli. Tutti e tre giocano a calcio, ma Leroy, così chiamato in onore dell’allenatore Claude Le Roy, è il più bravo. Dopo i trascorsi giovanili tra Schalke e Bayer Leverkusen, con successivo debutto in prima squadra nello Schalke, nell’estate 2016 è sbarcato al Manchester City. Leroy ha incontrato Pep e la sua vita profession­ale è cambiata.

LUI E PEP «In Germania pensavo solo al dribbling. Con Guardiola ho esplorato un nuovo mondo. Mi ha insegnato a curare i dettagli. Mi ha spiegato l’importanza della copertura difensiva e della scelta degli spazi per attaccare. Ma, soprattutt­o, mi ha spinto a puntare al top. Un giorno mi ha detto “guarda come si muove Messi nell’uno contro uno. Impara da lui”. Io non sono Messi e mai lo sarò, ma osservare i migliori e rubare il mestiere è una scelta giusta».

LA SFIDA Liverpool-Manchester City è un inno al gol: il totale stagionale delle due squadre è di 237. Nelle due sfide di campionato, se le sono date di santa ragione: 5-0 per il City all’andata, 4-3 per il Liverpool al ritorno. I Reds hanno mezza difesa fuori uso. Il City ha lasciato a casa Agüero. Jürgen Klopp omaggia i rivali: «Sono più forti in Inghilterr­a e forse in Europa. Sarebbe folle affrontarl­i pensando solo a difendersi. Dobbiamo giocare al top e provarci». Pep Guardiola è sulla stessa linea: «Non sono così arrogante da non pensare al Liverpool e gli errori commessi a gennaio ci serviranno da lezione, ma rispettere­mo la nostra identità. La cosa che conta è essere noi stessi». Un consiglio: prepariamo il pallottoli­ere.

LA CHIAVE

Una sfida che è un inno al gol: il totale stagionale delle due squadre è 237

In campionato 5-0 per Guardiola all’andata e 4-3 per i Reds al ritorno

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AFP Sadio Manè, attaccante senegalese del Liverpool, 25 anni
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GETTY Leroy Sanè, tedesco di origini senegalese, 22. Gioca nel City
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LAPRESSE Pep Guardiola, 47 anni
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LAPRESSE Jurgen Klopp, 50 anni

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